SATIE, Erik Alfred Leslie
Compositore di musica, nato a Honfleur (Normandia) il 17 maggio 1866, morto il 1° luglio 1925 a Parigi. Studiò irregolarmente: a quarantacinque anni s'iscrisse alla "Schola" di V. d'Indy, ma non riuscì mai a possedere pienamente la tecnica musicale. Tuttavia, dotato da natura d'un ingegno vivace e bizzarro, s'impose all'attenzione degli artisti d'avanguardia con alcune composizioni per pianoforte, fortemente intinte di letteratura, dai titoli sconcertanti o sibillini come Pièces en forme de poire (1903), Choses vues à droite et à gauche, Aperçus déśagréables (1908), Trois Preludes flasques pour un chien (1912), Trois Valses du précieux degoûté (1914), Sports et Divertissements (1914), Vieux sequins et vieilles cuirasses (1914) e altre. C. Debussy parve apprezzarne l'opera e ne istrumentò due pagine pianistiche: le seconde Gnossiennes (1890). Il gruppo francese dei "Sei", fra il 1918 e il 1920, richiamò nuovamente l'attenzione del pubblico sulla figura del musicista, che in quel tempo aveva scritto le sue cose più importanti (il balletto Parade nel 1917, e il dramma sinfonico con una voce, Socrate, nel 1919); e un gruppo di giovanissimi (Sauguet, Cliquet-Pleyel, ecc.) lo innalzò a capo di una scuola che, dal nome del paesino in cui S. visse gli ultimi anni in scontrosa solitudine, si disse École d'Arcueil.
Bibl.: G. M. Gatti, E. S., in Musicisti moderni d'italia e di fuori, Bologna 1920; P. D. Templier, E. S., Parigi 1932.