RAEDER, Erich
Ammiraglio tedesco, nato a Wandsbeck (Amburgo) il 24 aprile 1876. Entrò nella marina imperiale germanica nel 1894 e ne divenne ufficiale nel 1897. Dal 1913 al 1918 ufficiale di stato maggiore; durante la prima Guerra mondiale, partecipò, agli ordini dell'ammiraglio Hipper, alle battaglie di Dogger Bank e dello Jutland. Dopo l'armistizio, fu capo dell'ufficio centrale dell'ammiragliato. Promosso contrammiraglio nel 1922, fu successivamente comandante delle forze marittime del Mar del Nord e del Baltico.
Dalle esperienze della guerra trasse materia all'opera Der Kreuzerkrieg (voll. 2, Berlino 1922-23), in cui è messa in evidenza l'efficacia della guerra di incrociatori. Dal 1928 fu comandante in capo della marina tedesca e nel 1936 ebbe il grado di ammiraglio generale. A lui risale la creazione della nuova flotta tedesca e, in particolare, la costruzione delle nuove navi da battaglia ("corazzate tascabili") della cui efficacia, ai fini del dominio del mare, egli fu tenace assertore contro l'opinione dell'ammiraglio Doenitz, convinto fautore della guerra di sommergibili. Nel 1939 fu nominato grande ammiraglio e durante la seconda Guerra mondiale tenne il comando in capo della marina tedesca fino al 1943, anno in cui fu sostituito dall'ammiraglio Doenitz. Fu opera sua l'organizzazione, spinta fino ai più minuti particolari, dello sbarco in Norvegia (aprile 1940). Fu processato nel 1946 come criminale di guerra dal tribunale interalleato di Norimberga e condannato a 30 anni di carcere.