PATTI, Ercole
Scrittore, nato a Catania il 16 febbraio 1904; collaboratore di numerosi giornali e periodici, dal 1930 al 1940 fu inviato speciale della Gazzetta del popolo in varî paesi (Cina, Giappone, Russia, ecc.); si è anche occupato, e si occupa, di critica cinematografica.
La sua vena fra ironica e patetica di narratore, che, fattasi notare già dal primo libro, Due mesi di vita di un giovanotto (Napoli 1933), aveva dato in Quartieri alti (Roma 1940) una serie di eleganti quadretti o bozzetti del "bel mondo" romano, ha successivamente trovato, nei romanzi Giovannino (Milano 1954) e Un amore a Roma (ivi 1956), il suo esito artisticamente più felice, giungendo a una raffigurazione dei personaggi e degli ambienti ormai lontana dall'originario cronachismo.
Altre opere: Ragazze di Tokio (Milano 1934); Il punto debole (Roma 1952); Le donne e altri racconti (Milano 1959), nel quale particolarmente notevoli sono le pagine del diario siciliano. Ha anche adattato per il teatro alcuni suoi racconti, e collaborato alla sceneggiatura di varî film, fra cui quello tratto da Quartieri alti per la regia di M. Soldati.
Bibl.: C. Bo, in L'Europeo, 20 giugno 1954, 22 aprile 1956; A. Bocelli, in Il Mondo, 29 giugno 1954, 2 giugno 1959; E. Montale, in Corr. della sera, 29 giugno 1956; G. De Robertis, in Tempo (Milano), 2 agosto 1956; E. Cecchi, Libri nuovi e usati, Napoli 1958, pp. 139-142.