FICHI, Ercole
Figlio di Vincenzo, nacque a Castel Bolognese (ora prov. di Ravenna) presumibilmente nell'ultimo decennio del sec. XVI. Secondo il Thieme-Becker nacque nel 1595 ma l'unica notizia che comprovi la validità di questa data è di Giordani (1826). Scarse sono anche le notizie riguardanti i primi tre decenni della sua vita. Malvasia (1678) dice che fu allievo di Emilio Savonanzi e che "dopo un lungo girare ... il mondo" fissò la sua dimora a Bologna per "lavorarvi di stucco, e far lo scultore". Qui la sua attività è documentata dal 1636 al 1663. A Bologna il F. abitò per un lungo periodo nella parrocchia di S. Maria dei Foscherari ed ebbe per moglie Elisabetta Favolini morta secondo Oretti (sec. XVIII) nel 1657.
La prima data che documenti la sua attività di architetto è del 1633, anno in cui fu pagato dalla Compagnia della Madonna dei Servi di Imola per disegni eseguiti per una cappella della chiesa (Imola, Bibl. comunale, Memoriali letti in Consiglio, 1630-1639). Fra il 1633 e il 1635 compare nei libri dei pagamenti della famiglia Spada per cui lavorò nelle chiese di S. Paolo a Bologna e S. Maria dell'Angelo a Faenza.
Paolo Spada, tesoriere del papa a Roma, aveva disposto, come lascito testamentario, la "fondazione della congregazione paolina di Brisighella per opere pie"; dalla rendita doveva essere finanziata la costruzione di una cappella di famiglia che, alla morte del padre (1631), il figlio Virgilio decise di erigere a Bologna. Più che della costruzione di una cappella di famiglia si trattò di un fattivo contributo economico che gli Spada diedero alla "fabbrica" di due chiese: S. Paolo a Bologna e S. Maria dell'Angelo a Faenza; contributo che permise agli Spada di aver diritto alla scelta degli arredi decorativi del coro e alla costruzione di tombe di famiglia. Entrambe le chiese erano ancora in costruzione al tempo della morte di Paolo Spada. S. Paolo, iniziata nel 1606 su progetto di Ambrogio Magenta, non aveva ancora né la cupola (iniziata nel 1634), né la facciata (terminata nel 1636). Del F. sono il disegno della facciata e le due statue in stucco raffiguranti S. Carlo Borromeo e S. Filippo Neri delle nicchie. L'incarico gli venne affidato nello stesso periodo in cui Cesare Conventi eseguì le statue in marmo di S. Pietro e S. Paolo. Nei libri della "fabbrica" di S. Paolo risulta che al F. furono pagate 600 lire cui si aggiunse un "donativo" di altre 300 (Guidicini, 1868). S. Maria dell'Angelo, iniziata nel 1621, su disegno di Girolamo Rainaldi, non era ancora terminata nel 1646. I costruttori locali non erano stati capaci di realizzare adeguatamente i progetti del Rainaldi; per questo il F. venne chiamato nel novembre del 1646 (Corbara, 1940) per eseguire una perizia sugli errori commessi dalle maestranze locali. Secondo il Güthlein (1978) il F. approntò dei nuovi disegni per la costruzione della cupola che vennero spediti a Roma al Rainaldi da cui furono approvati. Ascrivibile alla committenza Spada sono anche i disegni degli ornati per la chiesa delle monache di S. Francesca Romana di Brisigliella. Il F. venne pagato per gli stucchi del coro, per i modelli e per i disegni dei cornicioni, dei capitelli e delle basi (ibid.).
Nel 1638 fu affidato al F. da Francesco Sassatelli, priore della Compagnia del Rosario, il controllo dei lavori per la costruzione della cappella della Vergine del Rosario nella chiesa di S. Domenico di Imola. Del F. è il disegno originario (rogito del notaio F. Porzi, 5 giugno 1638). I lavori vennero ultimati, probabilmente, nel 1647; dopo questa data non figurano ulteriori pagamenti (rogiti di F. Porzi e M. A. Porzi). Sicuramente sovraintese ai lavori di completamento della cappella mentre già viveva stabilmente a Bologna. Nel 1641, infatti, era già stato nominato architetto pubblico coadiutore di Vincenzo Porta.
Nel 1644, alla morte di quest'ultimo, il F. ne prese il posto. La carica gli fu riconfermata nel 1648 e nel 1656 (Arch. di Stato di Bologna, Senato-Partiti). Nel 1663 l'assunteria di Munizione decise di affiancargli un giovane architetto che godesse di metà della "provvigione" assegnata per l'incarico come era già avvenuto al F. col Porta. Concorrenti figurano Paolo Canali, Bartolomeo Belli e Giovanni Socchi, nipote di Bonifacio Socchi che lavorò col F. alla facciata della chiesa di S. Paolo. Dopo il 1663 l'attività del F. come architetto pubblico non è più documentata.
L'assunteria di Munizione lo incarico principalmente di perizie e restauri alle mura e alle porte.
Nel 1643 fu incaricato di fare un primo sopralluogo a porta S. Vitale, cui seguirono i restauri; nel 1651 gli fu affidata una nuova perizia. Nel 1643, inoltre, gli fu commissionata la fortificazione, rivellino e rinforzo a mezzaluna delle porte S. Felice e Galliera. Dal 1643 al 1661 sovraintese ai lavori di restauro e poi alla ricostruzione di porta Galliera: ad una prima richiesta di perizie e disegni (1643) seguì l'incarico di regolamentare le acque del vicino canale che pregiudicavano la stabilità delle fondamenta e di occuparsi del coperto (1644). Nel 1646 fu pagato 1.000 lire per i lavori di escavazione del nuovo canale limitrofo alla porta; del 1647 è una relazione sul costo dei legnami per i ponteggi. Del 1650 è la richiesta dell'assunteria di nuove perizie, per la stabilità della porta, sempre più compromessa. Nel 1659 ancora l'assunteria di Munizione richiese nuovi disegni della pianta e ne sollecitò altri, lo stesso anno, per l'alzato. Nel 1660 i lavori procedettero seguiti congiuntamente dal F. e da Bartolomeo Provaglia che, nel 1661, seguì da solo il completamento della nuova porta.
Del 1653 e del 1655 sono due perizie del F. per il risanamento di un tratto delle mura a porta Lame; alla perizia del 1653 è allegato un disegno con due ipotesi di intervento (Arch. di Stato di Bologna, Assunteria di Munizione, Recapiti ... 1653-1762). Relazioni sullo stato di porta Mascarella e di porta S. Mamolo sono rispettivamente del 1659 e del 1655; seguirono i lavori di consolidamento e di rinforzo.
Nel 1660 venne incaricato assieme a Paolo Carli, architetto già attivo a Roma, di presentare i disegni per la nuova porta di strada Maggiore. Successivamente il lavoro venne lasciato al F. che il 17 dicembre dello stesso anno ricevette come compenso una "provvigione" annua di 200 lire. Nel 1656, nel 1658 e nel 1659 seguì la ristrutturazione delle scale e i lavori di consolidamento della struttura muraria della torre degli Asinelli.
Nei due decenni in cui rivestì la carica di architetto pubblico si occupò anche della regolamentazione delle acque e dei lavori di mantenimento dei quartieri dei soldati e della armeria. Nel palazzo pubblico si occupò dei lavori alla torre dell'orologio e dei restauri alla statua di Paolo III.
Secondo il Giordani (1826) il F. morì nel 1665 all'età di settanta anni e venne seppellito nella chiesa di S. Giovanni in Monte di Bologna: effettivamente nei registri dei morti della chiesa trascritti da B. Carrati compare un Ercole dal Fico alla data 16 genn. 1665
Fonti e Bibl.: Imola, Bibl. comunale, Memoriali letti in Consiglio comunale all'anno 1630 sino al 1639, VI, alla data 14 giugno 1633; Sezione di Archivio di Stato di Imola, Testamenti e contratti, Notai F. Porzi-M.A. Porzi, rogiti del 5 giugno 1638, 6 aprile 1647, 8 maggio 1647; Archivio di Stato di Bologna, Assunteria di Munizione, Recapiti (Porte della città... 1653-1762), III, lib. I, 2; ibid., Atti, III (1642-1643); IV (1644-1646); V (1646-1651); VI (1651-1656); VII (1657-1664); Governo Misto, Senato-Partiti, 20, c. 72v; 21, c. 116; 23, c. 71; 24, c. 69; Imola, Bibl. comunale, Mss. Imolesi, 398: A. Andreini, Raccolta di documenti e notizie storiche riguardanti la città di Imola (sec. XVIII), c. 614; Bologna, Bibl. comunale dell'Archiginnasio, ms. B 124, II: M. Oretti, Notizie dei professori del disegno (sec. XVIII), cc. 203 s.; Imola, Bibl. comunale, Mss. Imolesi, 167: G. Villa, Cenni biografici sopra alcuni artefici imolesi (sec. XVIII), cc. 21 ss.; Mss. Imolesi, 43: Id., Pitture della città di Imola... (1794), cc. 216-489; Bologna, Bibl. comunale dell'Archiginnasio, ms. B 910, I. B. Carrati, Li morti seppelliti in varie chiese di Bologna (sec. XIX), c. 335; Bologna, Bibl. comunale dell'Archiginnasio, ms. B 1809: G. Giordani, Memorie manoscritte intorno alle vite e alle opere de' pittori, scultori e architetti d'Imola (1826), cc. 77-89; Bagnara, Archivio parrocchiale: P. Meloni, Memorie delli pittori, scultori e architetti della diocesi di Imola (1834), s.v. Fichi; Bologna, Bibl. comunale dell'Archiginnasio, ms. B 2382, II: M. Gualandi, Estratti storico-artistici dell'Archivio del Reggimento di Bologna (1841-1848), cc. 74, 108, 115, 167, 240; Imola, Bibl. comunale, Mss. Imolesi, 128: R. Galli, Imolesi illustri (sec. XX); Ibid., R. Baroncini, Compendio alla istoria delle cose della città di Imola [sec. XX], c. 59; C. C. Malvasia, Felsina pittrice (1678), Bologna 1841, I, pp. 232 s.; Id., Le pitture di Bologna (1686), a cura di A. Emiliani, Bologna 1969, p. 196; P. A. Orlandi, Abcedario pittorico, Bologna 1704, p. 144; C. De Brosses, Viaggio in Italia. Lettere familiari (1739-40), Bari 1973, p. 17; Dictionnaire d'architecture civile, militaire et navale antique, ancienne et moderne, Paris 1770, I, p. 597; G. Bianconi, Pitture scolture ed architetture della città di Bologna, Bologna 1782, p. 183; G. Alberghetti, Compendio della storia civile, ecclesiastica e letteraria della città di Imola, Imola 1810, II, 3, p. 93; P. Bassani, Guida agli amatori delle belle arti, Bologna 1816, I, p. 178; G. Bianconi, Guida del forestiere per la città di Bologna, Bologna 1820, p. 183; M. Gualandi, Memorie originali italiane risguardanti le belle arti, Bologna 1845, II, p. 168; G. I. Fanti, Sguardo retrospettivo all'arte in Imola, Imola 1883, pp. 17 ss.; K. Gurlitt, Geschichte des Barockstiles in Italien, Stuttgart 1887, p. 144; A. Negri, Il comune di Imola dalla costituzione del Regno alla fine del XIX secolo ... notizie storiche e artistiche, Imola 1907, p. 188; R. Buscaroli, Imola città e dintorni, guida artistica, Imola 1939, p. 168; A. Corbara, G. Rainaldi, il Borromini e l'Algardi peruna chiesa faentina, in Critica d'arte, V (1940), pp. 141 s.; L. Bortolotti, I comuni della provincia di Bologna nella storia e nell'arte, Bologna 1964, p. 346; C. Ricci-G. Zucchini, Guida di Bologna, Bologna 1968, p. 199; K. Güthlein, Die Fassade der Barnabiterkirche San Paolo in Bologna, in Römisches Jahrbuch für Kunstgeschichte, XVII (1978), pp. 125-155; D. Nanni-F. Labanti, Il complesso conventuale dei Ss. Nicolò e Domenico, in Pagine di vita e storia imolesi, Imola 1990, p. 195; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, XI, p. 530.