DE MARIA, Ercole (Ercolino)
Poche notizie restano della vita di questo pittore originario di San Giovanni in Persiceto (Bologna), figlio di Guido, e quindi detto Ercolino di Guido, Ercolino Bolognese, Ercolino de Castel San Giovanni e operoso nel quarto-quinto decennio del Seicento. La fonte principale è il Malvasia che ne tratta brevemente in appendice alla vita di F. Gessi, del quale il D. frequentò la scuola ("dal Gessi ebbe i principii", Malvasia [1678], 1841, p.253) prima di passare a G. Reni. Secondo il Malvasia "non fu egli grand'uomo, e da se poco far seppe, ma copiava ben poi le cose di quest'ultimo (il Reni) in modo che nissuno di quella gran scuola da quelle del maestro distinguerle talor sapea ...".
Che la sua attività prevalente sia stata quella di copista di opere reniane emerge anche dall'Oretti (Le pitture ...), che ricorda tre opere profane del D. nel palazzo Pepoli di Rigosa, e dalle guide di Bologna che gli assegnano una Beata Vergine con bambino in S. Lucia (Bianconi, 1844, p. 114), copia dell'ovale reniano di S. Bartolomeo; un S. Michele nella chiesa dello Spirito Santo, copia del famoso S. Michele dei cappuccini di Roma (Malvasia [1686], 1969, p. 116) - entrambi scomparsi durante le soppressioni - e infine l'Annunciazione di S. Giovanni in Monte, unico dipinto del D. ancora presente in una chiesa bolognese. Inoltre nella raccolta Zambeccari gli era attribuito un S. Giuseppe che legge, ora nella Pinacoteca naz. di Bologna come "Anonimo del XVII sec." (cfr. La raccolta..., 1973).
Si può ritenere che l'ingresso del D. nella bottega del Reni sia avvenuto prima del 1630, poiché nel '35 egli godeva della fiducia del maestro, che gli assegnò l'incarico di trasportare a Roma il S. Michele dei cappuccini "e, se occorso fosse, ove patito avesse il ritoccasse" (Malvasia [1678], 1841, p. 253). Durante il soggiorno romano dipinse due piccoli affreschi nella cappella Sistina di S. Maria Maggiore, esegui copie di quadri del Reni per i Barberini e per il pontefice, ed ebbe, da Urbano VIII, l'incarico di dipingere una delle tele di S. Pietro, incarico che tuttavia ricusò sentendolo "di tanto superiore alle sue debili forze" (ibid.). Prima del ritorno a Bologna, che dovette avvenire abbastanza presto, gli venne conferita l'onorificenza di "cavaliere di N. S.", forse più in considerazione del suo stretto legame con il Reni che per l'importanza dei lavori condotti a termine nella capitale.
Morì "in fresca età", forse negli anni '40.
Ricostruire l'opera del D., oggi dispersa nel mare magnum delle imitazioni e delle copie dal Reni, è impresa problematica, e tale da interessare più un'indagine sul gusto e le richieste di una committenza eterogenea o seri rapporti e le prassi di bottega (un problema di storia sociale dell'arte, in definitiva) che la restituzione filologica di una personalità dotata, secondo le fonti, di scarso vigore creativo.
Fonti e Bibl.: Bologna, Bibl. comun. dell'Archiginnasio, ms. B 110 [sec. XVIII]: M. Oretti, Le pitture nelli palazzi et case di villa del territorio bolognese, I, c. 42; Ibid., ms. B 127: Id., Notizie de' professori del disegno, cc. 219 s.; C. C. Malvasia, Felsina pittrice [1678], Bologna 1841, II, pp. 51, 253, 377; F. Baldinucci, Notizie de' professori del disegno [1681-1728], a cura di F. Ranalli, IV, Firenze 1864, pp. 38 s.; C. C. Malvasia, Le pitture di Bologna [1686], a cura di A. Emiliani, Bologna 1969, ad Indicem;Id., Ilclaustro di S. Michele in Bosco, Bologna 1694, p. 29; P. A. Orlandi, Abecedario pittorico, Bologna 1704, p. 145; B. Dal Pozzo, Le vite de' pittori, scultori e architetti veronesi..., Verona 1718, p. 307; F. Tiri, Studio di pittura, scoltura ... nelle chiese di Roma (1674-1763), a cura di B. Contardi-S. Romano, Firenze 1987, I, p. 137; Pitture, sculture ed architetture ... di Bologna, Bologna 1792, pp. 94, 342; G. Bianconi, Guida del forestiere per la città di Bologna [1820], Bologna 1844, pp.114, 133; C. Monti, Storia della città di San Giovanni in Persiceto nei dominii della Santa Sede, Bologna 1838, p. 91; G. Rambelli, Intorno ai persicetani illustri nelle scienze lettere ed arti, Bologna 1842, pp. 12, 21; A. Raule, in La Chiesa parrocchiale di S. Giovanni in Monte in Bologna, Milano s.d., p. 38, tav. LII; Inventario dei disegni ital. della Biblioteca nazionale di Madrid, a cura dell'Istituto italiano di cultura, Madrid 1974, p. 85; La collezione Zambeccari nella Pinacoteca nazionale di Bologna, a cura di A. Emiliani, Bologna 1973, p. 166; Le carte di C. C. Malvasia, Bologna 1980, p. 33; S. Pepper, Guido Reni, Oxford 1984, pp. 262, 272; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, XXIV, p. 92 (sub voce Maria, Ercole de); Diz. enc. Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani, VII, Torino 1975, p. 191 (sub voce Maria, Ercole de).