ERCOLANO di maestro Benedetto da Mugnano
Sono poche le notizie biografiche note e non si conoscono gli estremi anagrafici di E., figlio di Benedetto di maestro Pietro da Mugnano, che fu attivo tra il 1456 e il 1469, come pittore, scultore in legno e metallo e miniatore. Anche uno zio di E., Ercolano di maestro Pietro, camerlengo della corporazione dei pittori di Perugia nel 1478, fu miniatore.
Né E., né lo zio possono essere identificati con lo scriba "Hercolano da Peruscia" che nel 1435firmò un manoscritto, conservato presso la Biblioteca Casanatense di Roma (cod. 4067); il nome Ercolano d'altro canto era molto popolare a Perugia, in onore di un vescovo canonizzato nel VI secolo.
E. è conosciuto soltanto tramite la documentazione relativa all'abbazia di S. Pietro a Perugia (fondazione benedettina detta "dei Cassinesi" dal 1504), dove partecipò come membro minore della collettività nello sforzo sostenuto tra il 1471 e il 1494 per produrre nuovi libri per il coro. Il gruppo dei miniatori occupati in questa attività includeva Bartolomeo, Giovanni Battista e Giapeco Caporali, Pierantonio di Giacomo (o di Nicolò) da Pozzuolo, Tommaso di Mascio di Scarafone e Bernardino di Lorenzo (Lupattelli, 1895).
Insieme con Tommaso, E. fu pagato per 669 lettere miniate il 31ag. 1473; gli stessi due artisti furono pagati di nuovo nel gennaio 1491 per due miniature in un breviario (Manari, 1865, doc. VII). Nel 1476 E. e Giapeco Caporali ricevettero un pagamento per altre miniature per S. Pietro (Gnoli, 1923, p. 102).I libri prodotti da questo gruppo di miniatori furono il graduale A (inv. 156), gli antifonari B (inv. 157), I (inv. 158), L e K e il breviario M (inv. 161). È impossibile separare il contributo di E. da quello degli altri miniatori, ma è probabile che E. abbia collaborato soprattutto ai volumi B, K, M attribuiti a Giapeco, uno dei più importanti miniatori della scuola umbra. Inoltre il Piscicelli Taeggi (1887) suggerisce che il pagamento a Tommaso e ad E. nel 1473 fu per le lettere piccole dell'antifonario I, per il resto attribuito a Pierantonio.
Con l'eccezione dell'antifonario K, rubato prima della mostra di arte antica umbra nel 1907 (quando ne fu constatata la sparizione), questo gruppo di manoscritti è ancora conservato nella sacrestia di S. Pietro. Questi corali sono stati tenuti tradizionalmente separati dall'Archivio e dalla Biblioteca di S. Pietro, dove invece se ne conservano altri provenienti sempre dalla "serie antica" del monastero mentre altri ancora sono nella Biblioteca Augusta di Perugia (cfr. G. Battelli, Gliantichi codici di S. Pietro in Perugia, in Boll. d. Deput. di storia patria per l'Umbria, LXIV [1967], 2, pp. 242-267); si tratta di fonti non sufficientemente indagate che potrebbero quindi fornire ulteriori dati per la conoscenza di Ercolano.
Fonti e Bibl.: L. Manari, Cenni storico-artistici della basilica di S. Pietro di Perugia con documenti e note, in L'Apologetico, V (1865), 2, p. 555; 4, pp. 249-259; A. Rossi, L'arte de' miniatori in Perugia, in Erudizione artistica, II (1873), p. 308; O. Piscicelli Taeggi, Le miniature nei codici cassinesi, II, I libri corali di S. Pietro di Perugia, Montecassino 1887, tavv. I-VII; A. Lupattelli, Storia della pittura in Perugia, Foligno 1895, p. 48; Mostra di arte antica umbra (catal.), Perugia 1907, p. 45; A. Briganti-M. Magnini, Perugia, Perugia 1910, p. 68; W. Bombe, Documenten und Regesten zur Geschichte der Peruginer Miniaturmalerei, in Repertorium für Kunstwissenschaft, XXXIII (1910), p. 109; Id., Geschichte der Peruginer Malerei …, Berlin 1912, p. 149; A. Serafini, Ricerche sulla miniatura umbra, in L'Arte, XV (1912), pp. 106, 109; U. Gnoli, Pittori e miniatori nell'Umbria, Spoleto 1923, pp. 102, 349; P. D'Ancona-E. Aeschlimann, Dictionnaire des miniaturistes ... [1949], Liechtenstein 1963, p. 67; O. Gurrieri, La basilica di S. Pietro in Perugia, Perugia 1953, pp. 43 s.; Mostra documentaria e iconografica dell'abbazia benedettina di S. Pietro in Perugia, Perugia 1966, p. 8; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, X, p. 591.