ERCILLA y ZÚÑIGA, Alonso de
Poeta epico, nato a Madrid nel 1533 e ivi morto nel 1594. La sua vita si svolge nel secolo della grande politica spagnola, a cui egli partecipa, valoroso gregario nella conquista, cortigiano fedele e intelligente in pace, poeta colto nelle ore di tregua. Per la posizione sociale della famiglia visse sempre in contatto con la corte: il padre, giureconsulto, faceva parte del consiglio reale; la madre, nobildonna, era prima dama di Maria, figlia di Carlo V; ed egli stesso, ancora giovinetto, divenne paggio del futuro Filippo II. Accompagnando i suoi principi, nel giro di pochi anni (1548-1554), ebbe occasione di percorrere l'Europa, dalle Fiandre alla Boemia e dall'Italia all'Inghilterra, completando la sua cultura e affinando soprattutto la sua larga esperienza. Ma il suo spirito avventuroso e attivo, che anelava all'azione, lo spinse subito nell'aspra guerra del Chile (1555), che egli visse con l'entusiasmo del volontario e con la passione del poeta: la prima parte del suo poema, La Araucana, nasce dalla diretta partecipazione agli avvenimenti, che egli ferma in appunti lirici, durante le soste. Ritornato in Spagna (1563), ordinò le sue note e pubblicò le tre parti del poema (Madrid 1569-1578-1589). Tenuto sempre in alta considerazione dai suoi principi, E. continuò ad accompagnarli per l'Europa, vivendo a Madrid nei lunghi riposi, tra l'agiatezza che gli procuravano la sua condizione e soprattutto il patrimonio della moglie, María de Bazán, sposata nel 1570.
La Araucana è la celebrazione della conquista chilena, difficile e fortunosa, che costò alla Spagna grandi sacrifici, ma rivelò e foggiò tempre di eroi. Pedro Valdivia, Francisco de Villagra, Reinoso, García Hurtado de Mendoza, sono i condottieri che E. rappresenta nella loro indole morale e nell'epicità delle loro gesta, in lotta con la barbarie, con gli elementi avversi, con il suolo infido, e soprattutto contro gli altri eroi araucani, Caupolicán, Lantaro, Colocolo, Tucapel, tutti tenacemente legati alla loro terra e alla loro tradizione. Anzi il gusto del poeta, specie nella prima parte, è rivolto a disvelare e approfondire i costumi, la religione, le passioni, l'ambiente sociale di questo mondo araucano, che vive ai confini della civiltà. E accanto ai caratteri individuali, generosi e violenti, eroici e superstiziosi, l'E. descrive la loro terra e il loro cielo con un senso sapiente del colore. È la novità di quest'arte. Il poema, che si sviluppa sulla tecnica dell'Ariosto e del Tasso e non disdegna le finzioni e i procedimenti dei classici latini, da Virgilio a Lucano, possiede una sua particolare fisionomia di realtà e di attualità. Entro la traccia epica del Rinascimento La Araucana immette un nuovo e più schietto contenuto, che non è più il solito mondo stilizzato del Medioevo cavalleresco e cristiano, ma la vita storica, eroica e selvaggia degli Araucos e la loro indomabile natura. Se l'atteggiamento fondamentale dell'E. è più descrittivo che fantastico, esso tuttavia deriva da un'esuberante sensibilità pittorica e psicologica, che si libera dagli schemi dell'epopea tradizionale, per discoprire l'indole incolta, rude, guerriera di un popolo che difende la propria autonomia con nobile consapevolezza, seppure con fatale vicenda. A volte, però, il canto è soltanto espositivo, più da cronaca che da poesia, e spesso questa materia veristica contrasta con la forma classicheggiante e oratoria: sono i maggiori difetti, che limitano il valore artistico del poema; ma la sua importanza rimane sempre grande, avendo trasportato nella poesia voci e aspetti della nuova anima americana e della caratteristica tradizione chilena, e avendo assimilato con originalità l'epica del Cinquecento italiano: come il Poema de mio Cid traduceva il periodo eroico e feudale, cosi La Araucana ricantava gli splendori dell'Impero, entrambi informati alla concretezza della storia spagnola.
Ediz.: La Araucana, fac-simile a cura di A. M. Huntington, New York 1902-3; ed. in Bibl. de Aut. Esp., XVII; ed. a cura di J. T. Medina, Santiago de Chile 1910-1918, voll. 5.
Bibl.: A. Bello, in Obras, VI, Santiago de Chile 1883; id., in Bol. de la R. Ac. de Historia, XXXI (1897), pp. 65-220; J. T. Medina, Los romances basados en "La Araucana", Santiago de Chile 1918; J. L. Perrier, García de Mendoza in Ercilla's Araucana, in The Romanic Rev., IX (1918).