Affinati, Eraldo. – Scrittore e giornalista italiano (n. Roma 1956). Scrittore policentrico, ha felicemente sperimentato generi e temi diversi, quali quelli del viaggio come riappropriazione di identità (Campo del sangue, 1997; Secoli di gioventù, 2004), soffermandosi sull’indagine della storia e della cultura del Novecento in saggi e romanzi che ne attestano il possesso di una scrittura agile e introspettiva e la matura capacità di analisi (Soldati del 1956, 1993; Un teologo contro Hitler. Sulle tracce di Dietrich Bonhoeffer, 2002; Compagni segreti. Storie di viaggi, bombe e scrittori, 2006). Autore di documentati saggi su alcuni protagonisti della letteratura italiana (Patto giurato, 1996; Peregrin d'amore. Sotto il cielo degli scrittori d'Italia, 2010), nel 2003 ha curato l’edizione completa delle opere di M. Rigoni Stern Storie dall'Altipiano. Dalla sua esperienza di docenza presso la scuola-comunità Città dei Ragazzi di Roma A. ha inoltre maturato una profonda conoscenza della realtà dell’immigrazione e della marginalità sociale, temi che sostanziano tra l’altro il testo autobiografico La Città dei Ragazzi (2008) e il più recente Elogio del ripetente (2013), mentre nel 2014 ha affrontato il tema dello sradicamento nel romanzo Vita di vita, ambientato in Gambia. Tra le opere successive: L'uomo del futuro. Sulle strade di don Lorenzo Milani (2016, finalista al Premio Strega); nel 2018, Tutti i nomi del mondo e la biografia di don Milani Il sogno di un'altra scuola; i saggi Via dalla pazza scuola. Educare per vivere (2019) e I meccanismi dell'odio (con M. Gatto, 2020); il romanzo Il Vangelo degli angeli (2021); l'autobiografia letteraria Delfini, vessilli, cannonate (2023).