Vedi ERACLEA Pontica dell'anno: 1960 - 1973
ERACLEA Pontica (῾Ηράκλεια Πόντῳ; ῾Η. Πόντου; ῾Η. ἐν Πόντῳ; ῾Η. ἡ Ποντική; Heraclīa, odierna Ereğli)
Colonia di Megaresi e Beoti in Bitinia, sul Mar Nero. Fondata circa il 560 a. C., a 2 km dalla foce del fiume Lykos, e posta a sua volta sul piccolo fiume Acheronte, fornita di ottimo porto, fiorì ben presto tanto da poter essa stessa dedurre due colonie: Chersoneso e Gallatis. Ricordata da numerosissime fonti, possiamo seguirla bene nel corso della sua lunga vita. Il massimo splendore lo conobbe con l'affermarsi della tirannide, nel corso del IV sec. a. C., quando, commercialmente, dominava nel Ponto, e della sua fioridezza in questo periodo ci parlano anche le ricche emissioni monetali di argento. In mano a Lisimaco per poco tempo e libera nuovamente nel 281, fu, dopo un assedio durato due anni, saccheggiata e distrutta da M. Aurelio Cotta durante la terza guerra mitridatica, nel 70 a. C. Durante l'Impero batté ancora moneta e la sua esistenza ci è attestata attraverso tutto il Medioevo.
Della città antica restano la cinta muraria, in gran parte rifatta in età tarda, avanzi di un acquedotto e non mancano elementi che sembrano riferibili al culto di Eracle. Numerose le iscrizioni.
Bibl.: Ritter, Erdkunde von Asien, XVIII, 755-768; G. Perrot, Galathie et Bithynie, I, Parigi 1862, p. 15 s.; Ruge, in Pauly-Wissowa, VII, i, 1912, c. 433 s., s. v. Herakleia, n. 19; P. Romanelli, in Enc. It., XIV, 1932, p. 177 s. Per le monete: British Museum, Cat. Greek Coins, p. 139 ss., tav. XXIX ss.; B. V. Head, Hist. numorum2, Oxford 1911, p. 514 ss.