equity
<èku̯ëti> s. ingl., usato in it. al femm. – In finanza, mezzi propri di un’impresa in contrapposizione ai mezzi di terzi (debiti). L’e. investment è l’acquisto di azioni sul mercato da parte di singoli investitori e aziende, allo scopo di ottenere dividendi dal loro possesso e/o capital gains (guadagni di capitale) dalla loro rivendita, in caso di crescita dei valori azionari. Con lo stesso termine si intende anche l’acquisizione di partecipazioni in società non quotate o società startup. Con il termine private e. si indica una particolare attività finanziaria consistente nell’apporto di capitale proprio in società ad alto rischio, dette target, solitamente non quotate sul mercato borsistico, ma che presentano elevate potenzialità in termini di sviluppo e dunque di ritorno economico atteso dell’investimento iniziale. L’investitore si pone infatti l’obiettivo di conseguire, di concerto con il manager dell’impresa, specifici traguardi aziendali in un prefissato arco temporale, raggiunti i quali uscirà dall’investimento, realizzando opportune plusvalenze. I soggetti che procedono a investimenti di questo tipo, chiamati anche sponsor finanziari, sono principalmente le società di private e., i venture capitalists o quelli che sono chiamati business angels (v.), ma anche investitori istituzionali, compagnie assicurative, fondi pensione e università. La maggiore società di private e. al mondo è TPG (Texas Pacific group), che dalla sua nascita, agli inizi degli anni Novanta, al 2011 ha raccolto più di 50 miliardi di dollari di investimenti attraverso 18 fondi di private equity.