EQUATORE
. Astronomia. - È il circolo massimo della sfera celeste che giace nello stesso piano dell'equatore terrestre ed è quindi equidistante dai poli celesti (v. astronomia sferica, V, p. 125 segg.). Esso non è fisso rispetto alle stelle, per effetto della precessione (di periodo lentissimo e perciò praticamente di andamento progressivo) e delle nutazioni (di periodo più o meno rapido; v. equinozî, XIV, p. 162 seg.). L'equatore celeste non è assolutamente fisso nemmeno rispetto ai luoghi della Terra, a cagione delle piccolissime variazioni delle latitudini o migrazioni dei poli terrestri.
Le intersezioni (diametralmente opposte) dell'equatore con l'eclittica definiscono gli equinozî: le sue intersezioni (pure diametralmente opposte) con l'orizzonte teorico d'un luogo della superficie terrestre corrispondono ai punti Est e Ovest di quel luogo; la sua intersezione col meridiano d'un luogo terrestre più vicina al punto sud si chiama mezzo-cielo.
Sull'equatore celeste e dall'equatore celeste si misurano rispettivamente le due coordinate celesti equatoriali, sia del II sistema (angoli orarî e declinazioni), sia del III sistema (ascensioni rette e declinazioni): dal mezzo-cielo si contano verso Ovest gli angoli orarî, dall'equinozio di primavera (punto γ) si contano verso Est le ascensioni rette (v. astronomia sferica).
Geografia. - L'equatore terrestre è il circolo massimo (lungo 40.070.368 m.) perpendicolare alla linea dei poli, dai quali dista in ogni punto 90°. Esso divide la Terra in due emisferi, settentrionale e meridionale. Tutti i punti che si trovano sull'equatore terrestre hanno al vertice l'equatore celeste, e quindi vedono due volte (il 21 marzo e il 23 settembre) il Sole allo zenit. Sull'equatore la durata del giorno è uguale a quella della notte (v. terra).
Per la Repubblica dell'Equatore v. ecuador.