equatore
. Circolo massimo che divide la terra a eguale distanza dai due poli, sui quali sembra girare quotidianamente la sfera celeste.
D., come d'uso, si serve di questo cerchio come punto di riferimento per le coordinate geografiche (VE I VI 3). Per estensione l'e. è anche il circolo massimo della sfera celeste (del moto superno, Pg IV 79) giacente sullo stesso piano dell'e. terrestre. Detto circolo massimo non soltanto è a uguale distanza dai due tropici (quello dell'estate e quello dell'inverno), ma anche dagli orizzonti di due punti della Terra, situati agli antipodi l'uno rispetto all'altro (del resto questi orizzonti non son altro che un solo e medesimo cerchio; v. per questo Libra). Tale distanza è computata, verso sud, a partire dall'emisfero nord e, verso nord, a partire dal punto opposto dell'emisfero sud (Pg IV 79-84). Infine D. estende ancora la definizione di e., usando il termine per designare in generale ogni circolo massimo di una qualsiasi sfera, perpendicolare all'asse di rotazione di tale sfera (Cv II III 13-15); in tal modo giunge alla nozione di un e. dell'epiciclo di Venere (§ 16) che, in definitiva, non è altro che il cerchio stesso percorso dal pianeta nel corso della scomposizione del suo movimento secondo la teoria tolemaica e medievale del moto dei pianeti (v. EPICICLO).