EPIDOSI (gr. ἐπίδοσις "contribuzione supplementare")
È un istituto finanziario greco, che fiorì soprattutto nell'Attica nel secolo IV, ma è attestato anche in altre città greche (Rodi, Teo, ecc.). Per sopperire a necessità della vita pubblica (guerra, rifornimento di derrate) o del culto, s'invitavano i cittadini a fare delle offerte volontarie. Queste potevano consistere o in prestazioni dirette, come armi, navi, o in una contribuzione in denaro eventualmente contenuta entro certi limiti. Anche prestazioni che normalmente avevano carattere obbligatorio, nel qual caso prendevano il nome di liturgie (λῃτουργίαι), potevano essere oggetto di epidosi; così l'assunzione di una trierarchia. A tali contribuzioni erano invitati non solo i cittadini, ma tutti coloro che risiedevano nella città. L'epidosi doveva essere decretata dall'assemblea, secondo il rito normale. I contribuenti erano di solito onorati con corona o con pubblica lode e, se non cittadini, anche con l'elargizione della cittadinanza; oltre a ciò, il loro nome veniva scritto, con accanto la somma elargita, in una stele nella quale era riprodotto il decreto. Al contrario, se qualcuno, avendo promessa un'epidosi non l'avesse poi effettuata, il suo nome veniva affisso a pubblica ignominia alla statua degli eponimi nell'agorà con la menzione del mancato pagamento.
Bibl.: A. Boeckh, Staatshaushaltung der Athener, 3ª ed., I, Berlino 1886, p. 685 segg. (trad. it. nella Bibl. di storia econ. di V. Pareto, I, Milano 1903, p. 593 Berna 1523. Cfr. anche beneficenza (VI, pag. 618).