EPICENTRO (dal gr. ἐπίκεντρος "centrale")
Punto della superficie terrestre primo e più intensamente colpito al sopraggiungere d'un terremoto. Ivi le concussioni si succedono rapide, talora distinte le verticali dalle orizzontali; il più delle volte così intrecciate da dare luogo a complessi fenomeni di moto rotatorio o vorticoso.
La determinazione dell'epicentro avviene in svariati modi. Il modo più semplice è di ricavarlo dalle osservazioni macroscopiche, in quanto l'epicentro d' un terremoto forte sta nell'area delle maggiori rovine. Un secondo modo si basa sui tempi d'arrivo delle onde sismiche. Dall'epicentro le onde sismiche dilagano come le onde in uno stagno quando vi si butta una pietra. Ai tempi t t1 t2... tn l'onda è vieppiù lontana dall'epicentro, cosicché, se numerose stazioni dànno questi tempi d'arrivo, potremo tracciare una serie di curve (omosismiche), il cui centro di figura sarà l'epicentro. In un terzo modo si ricava l'epicentro dall'intensità delle scosse. L'intensità sismica diminuisce con la distanza. Se numerose stazioni d'osservazione dànno ognuna il grado della scossa, unendo le stazioni dove il terremoto fu egualmente intenso si avrà una serie di curve chiuse concentriche, luoghi geometrici di accelerazioni eguali (isosismiche), il cui centro di figura sarà ancora l'epicentro. Altri metodi si valgono di tabelle che forniscono le distanze dall'epicentro in funzione delle differenze dei tempi d'arrivo al sismografo delle onde trasversali S e longitudinali P. Tre osservatori abbiano precisato con le tavole anzidette la propria distanza dall'epicentro. Tracciando su un globo terracqueo, o su una carta stereografica, tre circonferenze aventi ciascuna il centro nella rispettiva stazione e per raggio la distanza epicentrale, il punto dove si tagliano sarà l'epicentro. Se, anziché un punto, nell'incontrarsi generano un triangoletto, questo sarà indice dell'errore che affetta la determinazione. B. Galizin [Golicyn] ha mostrato che un ottimo sismografo a tre componenti può bastare da solo, in alcuni casi pratici, alla determinazione dell'epicentro. Con i dati d'arrivo delle onde P e S si ha la distanza, e con i dati d'ampiezza e di direzione delle tre componenti del primo impulso si ha l'azimut. G. Grablovitz, di rettore dell'osservatorio di Casamicciola, fu il primo a costruire tavole e carte mondiali delle distanze e direzioni geografiche atte a facilitare la determinazione degli epicentri con il metodo ora indicato. I sismologi Elmar Rosenthal, C. Zeissig, V. Láska, S. Mohorovičić e Lunkernheimer su̇ggerirono per la determinazione dell'epicentro svariati procedimenti matematici atti a perfezionare quelli che abbiamo sopra spiegato. Per via della stratificazione, non sempre l'epicentro sarà la proiezione verticale del foco sismico.