ÉPERNON
. Famiglia nobile francese. Nel novembre 1581 Enrico di Béarn, re di Navarra, concesse il titolo di duca di Èpernon a Giovanni Luîgi di Nogaret (1554-1642). Favorito dal re di Francia Enrico III, il Nogaret ricevette dal suo signore cariche importanti, fra le quali quella di colonnello-generale di fanteria, che passò in eredità ai suoi figli, e varî uffici di governatore, in particolare quello dell'Angoumois.
Egli cercò, cogliendo l'occasione delle guerre di religione e dell'assunzione al trono di Enrico di Béarn sotto il n0me di Enrico IV, di rendersi indipendente nella sua provincia, ma dovette accettare invece dell'Angoumois la Provenza, più discosta da Parigi. Partecipò alla maggior parte degl'intrighi che si ordivano contro il re e divenne onnipotente dopo la morte di costui (1610), all'inizio della reggenza di Maria de' Medici, che fu organizzata sotto la sua protezione. Ribelle nel 1619, sotto il De Luynes, egli si tenne sottomesso invece sotto Richelieu. Sposò nel 1587 Margherita di Foix, comessa di Candale, da cui ebbe tre figli: Luigi, cardinale de la Valette, collaboratore di Richelieu, Enrico e Bernardo.
Enrico, duca d'Épernon (1591-1639). Governatore dell'Angoumois, venne in discordia col padre, al quale fin dal 1596 aveva ottenuto il diritto di succedere, e passò al servizio del granduca di Toscana prendendo parte a una campagna contro i Turchi. Rientrato in Francia nel 1614, accolto con favore alla corte di Luigi XIII, venuto in disaccordo con i principali personaggi, si unì al partito dei Mécontents, fu proclamato generale delle Cévennes dai calvinisti nell'assemblea del 1615, poi si riconciliò col re, con suo padre, con la sua religione e fu creato nel 1621 duca di Candale e pari di Francia, ma si guastò con Richelieu. Allora passò al servizio del principe d'Orange e della repubblica di Venezia. Rientrato in favore di Richelieu, comandò le truppe francesi nella Guienna, nella Piccardia, in Italia e morì a Casale (guerra dei Trent'anni).
Bernardo, duca d'Épernon, nato nel 1592, morto nel 1661, colonnello-generale di fanteria fin dal 1610, sposato nel 1622 alla figlia illegittima del re Enrico IV e di Enrichetta d'Entragues, accusato più tardi di averla avvelenata (1627), risposato a una nipote di Richelieu, venne in discordia con costui, fu condannato a morte in contumacia, rientrò in Inghilterra, dove s'era rifugiato già nel 1642. Governatore della Guienna, vi mostrò un'avidità straordinaria; governatore della Borgogna, rimase a Digione dal 1654 al 1660, ma dovette cedere il suo posto a Condé e se ne ritornò a Bordeaux. Dopo di lui la signoria d'Épemon passò alla famiglia di Goth-Rouillac.
Bibl.: J. H. Mariéjol, Henri IV et Louis XIII, in E. Lavisse, Historire de France, VI, Parigi 1905.