EPEIOS (᾿Επειός, Epeus, Epeos, Epius)
Figlio di Panopeo, leggendario costruttore del cavallo di Troia (Od., viii, 493; xi, 523; Il., xxiii, 665 ss.); come tale, accanto al cavallo e fra Atena e Agamennone in trono è raffigurato su una kölix a figure rosse da Vulci a Monaco e in uno specchio etrusco. Da Omero è ricordato anche come partecipante ai giochi funebri in onore di Patroclo, in cui vinse Eurialo nel pugilato. Polignoto lo aveva rappresentato nell'Ilioupèrsis, nella Lesche degli Cnidî a Delfi (Paus., x, 26, 2), nudo presso le mura di Troia sopra alle quali spuntava la testa del cavallo. Dopo la presa di Troia egli avrebbe dedicato gli strumenti serviti per la costruzione del cavallo nel tempio di Atena a Lagario da lui fondata presso Thourioi in Italia, oppure, secondo un'altra versione, a Metaponto. Pausania (ii, 19, 6) lo dice autore di uno xòanon di Hermes ad Argo e di un altro ad Ainos ricordato anche da Callimaco e riconosciuto dal Picard su monete locali della metà del V secolo. Secondo Callimaco, lo xòanon dell'Hermes sarebbe stato trasportato dallo Scamandro e dalle correnti marine della Troade, e ad Ainon - sulle coste tracie - raccolto dalle reti di alcuni pescatori. Anche Platone lo ritiene scultore (Ion, 533 a) nominandolo insieme a Dedalo e a Theodoros di Samo. Invece Apollodoro (Bibl. epit., 5, 14) e Igino (Fab., 97) lo ritengono architetto. Da un epigramma contemporaneo ai carmi di Simonide (che pure lo ricorda) e al rilievo di Samotracia più sotto menzionato si apprende che E. era venerato nell'isola di Keos; e inoltre che sempre in Keos, nel tempio di Apollo, E. era raffigurato nello stesso dipinto in cui apparivano anche Agamennone e Menelao. Su un rilievo arcaico da Samotracia, ora al Louvre, è raffigurato avanti a Troia con Agamennone e Taltibio. I. Bousquet pensa sia un frammento del trono su cui stava l'Hermes Kàsmilos di Samotracia, anch'esso ricordato in un nuovo frammento di Callimaco (Ch. Picard, Manuel, i, p. 556, fig. 191).
Bibl.: M. Collignon, Sculpt. grecques, I, Parigi 1892-97, p. 184; M. Wagner, in Pauly-Wissowa, V, 1905, c. 2717 ss., s. v.; W. Amelung, in Thieme-becker, X, s. v.; Ch. Picard, Manuel, I, p. 79; L. Lacroix, Les reproductions des statues sur les monnaies grecques, Liegi 1949, p. 47. Kölix da Vulci: J. Overbveck, Galerie heroischer Bildwerke, tav. 25, 3; J. D. Beazley, Red-fig., p. 263, n. 2; Ch. Picard, in Revue Numismat., 1942, p. 1 ss.; K. Lehmann-Hartleben, in Hesperia, XII, 1943, p. 133, note 86; J. Bousquet, in Mélanges Ch. Picard, I, Parigi 1949, I, p. 105 ss.