Eoo
È ricordato in Cv IV XXIII 14 come il primo dei quattro cavalli (E., Pirroi, Eton, Filogeo o Flegon) che tirano il carro del Sole, sulla falsariga di Ovidio (Met. II 153 ss.); che D. dichiara di seguire come fonte: secondo che scrive Ovidio nel secondo del Metamorfoseos.
Il nome ricorre ancora in Eg II 1 Velleribus Colchis praepes detectus Eous, dove il ' veloce E. ' sta a indicare per metonimia il Sole appena uscito dalla costellazione dell'Ariete, a sua volta simboleggiata dal vello d'oro. L'intera espressione vale a precisare che quanto sarà narrato nell'egloga si svolge alla fine di aprile.