EOLO (Αἴολος)
Figlio di Iplote, è notissimo dall'Odissea come protettore dei venti. Euripide, nel suo Eolo, ha trattato l'amore incestuoso di Macareo e di Kanache, figli di Eolo. Al suicidio di Kanache si suole riferire la raffigurazione di un'antica hydrìa italiota di Bari. In essa, nel Vecchio accanto alla klìne sulla quale giace la salma della donna, si riconosce Eolo. È stato anche proposto di identificare E. accanto all'otre pieno di vento nella figura del fregio orientale presso l'angolo N del Thesauròs dei Sifnî (v. delfi) nella quale va, invece, riconosciuto Efesto accanto al mantice.
Bibl.: Preller-Robert, Griech. Mythologie, I, 1894, p. 630; II, i, 1920, p. 52; E. Séchan, Études sur la tragédie grecque, Parigi 1926, p. 235; A. D. Trendall, Frühitaliotische Vasen, Lipsia 1938.