Stern, Arno. – Pedagogista, antropologo e semiologo tedesco naturalizzato francese (n. Kassel 1924 - m. 2024). Trasferitosi nel 1933 con la famiglia in Francia per sfuggire alle persecuzioni naziste, l’esperienza maturata nel 1946 presso un istituto per orfani di guerra gli consentì di osservare prolungatamente il comportamento infantile nei contesti di gioco e disegno. “Cercatore” per sua stessa definizione, in quanto privo di ipotesi da verificare e aperto alla ricezione degli stimoli del reale, individuò nei grafismi tracciati dai bambini la ricorrenza di modelli universali, identificabili in tutte le latitudini del mondo indipendentemente dal grado di scolarizzazione e dall’ambiente socioculturale. Tali osservazioni lo spinsero a ipotizzare l’esistenza di un sistema, che definì Formulazione, al cui interno le figure (tracce) evolverebbero in forme altamente prevedibili, seguendo un processo spontaneo in grado di stimolare il contatto del bambino con la parte più autentica del sé. Al fine di assecondare tale percorso individuale, negli anni Cinquanta fondò a Parigi l’Académie du Jeudi, luogo protetto e libero da condizionamenti e giudizi, sul cui modello sono stati organizzati in tutto il mondo, grazie anche alla sua instancabile attività di formatore e conferenziere, laboratori (Closlieu) di iniziazione all’educazione creatrice. Fondatore nel 1985 a Parigi dell’Institut de recherche en sémiologie de l’expression, Stern è autore di un’ampia produzione saggistica, solo parzialmente tradotta in italiano: Aspects et technique de la peinture d’enfants (1956; trad. it. 1958); Du dessin spontané aux techniques graphiques (1958; trad. it. 1970); Comprehension de l'art enfantin (1959; trad. it. L’arte infantile, 1966); L'expression, ou L'homo vulcanus (1976; trad. it. Homo Vulcanus. Il closlieu e il rivelarsi dell’espressione, 2001); Les enfants du Closlieu: ou l'initiation au Plusêtre (1989; trad. it. 1995); Du dessin enfantin à la sémiologie de l'expression (1994; trad. it. 2003); Die Natürliche Spur: Wenn Die Mallust Nicht Zu Werken Führt (1996; trad. it. 1997); Heureux comme un enfant qui peint (con P. Lindbergh, 2005; trad. it. 2006); Le jeu de peindre (2011; trad. it. 2013); La trace de la mémoire organique (2020); Poser sur nos enfants les yeux de la confiance (2023), pubblicato in collaborazione con il figlio André, che ne ha affiancato e sviluppato le ricerche.