Jalili, Saeed. - Diplomatico e uomo politico iraniano (n. Mashhad 1965). Militare durante il conflitto Iran-Iraq (1980-88), ha riportato gravi ferite in uno scontro a Bassora e per tali meriti è stato insignito del titolo di Martire vivente. Dopo gli studi di dottorato in Scienze politiche, ultimati presso l'Università Imam Sadiq di Teheran, ha svolto attività di docenza in quell'ateneo, e dal 1989 ha iniziato a lavorare presso il Ministero degli affari esteri, dirigendovi l'Ispettorato (1995-96) e la pianificazione politica dell'ufficio della Guida suprema, all'epoca rappresentata dall'ayatollah Ali Khamenei. Membro dal 2002 del Consiglio supremo di sicurezza nazionale durante la presidenza di M. Ahmedinejad, di cui è stato consigliere, ha ricoperto negli anni successivi incarichi istituzionali di rilievo: vice ministro degli Esteri per gli affari europei e americani (ag. 2005 - ott. 2007), segretario del Consiglio supremo e capo responsabile della negoziazione internazionale sul programma nucleare iraniano (ott. 2007 – sett. 2013), dal settembre 2013 è membro del Consiglio per il discernimento dell'interesse del sistema, assemblea amministrativa nominata dalla Guida Suprema dell'Iran e creata per la revisione della Costituzione (1988). Di posizioni ultraconservatrici e sostenitore di una politica di intransigenza verso l'Occidente, candidatosi alle elezioni presidenziali del 2013, alle quali è risultato vincitore H. Rouhani, e del 2021, a seguito delle quali è stato eletto alla presidenza del Paese E. Raisi, dopo la prematura morte di questi si è presentato alle consultazioni anticipate svoltesi nel giugno 2024, imponendosi sugli avversari insieme al candidato riformista M. Pezeshkian, con il quale si confronterà al ballottaggio fissato al mese di luglio.