IsIAO Sigla di Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente, ente pubblico istituito nel novembre 1995 attraverso la fusione dell’Istituto Italo-Africano (IIA, erede dell’Istituto coloniale italiano costituito nel 1906) e dell’Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente (IsMEO) fondato nel 1933 da G. Gentile e dall'orientalista G. Tucci. Con sede centrale a Roma e sezioni italiane (Milano, Ravenna e Fano) ed estere (Kyoto, Saidu Sharif e Shanghai), presieduto da G. Gnoli e finalizzato alla promozione degli scambi tra l’Italia e i Paesi dell’Africa e dell’Asia, l’Istituto è stato attivamente impegnato in attività di ricerca, conservazione e restauro volte alla valorizzazione del patrimonio archeologico ed etnografico del Mediterraneo e dell’Oriente, fornendo decisivi apporti attraverso la cooperazione internazionale in siti quali Xi’an (Cina) e Persepoli (Iran). Soppresso nel 2011, il suo vastissimo patrimonio museale è stato affidato al Ministero degli affari esteri e al Museo delle Civiltà (MuCiv), mentre la biblioteca (200.000 volumi, 2500 periodici, oltre a manoscritti, stampe xilografiche e carte geografiche) è stata resa accessibile grazie alla collaborazione tra la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma e l’ISMEO - Associazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l’Oriente.