Infascelli, Alex. – Regista italiano (n. Roma 1967). Artista poliedrico, musicista e regista di videoclip, dopo aver diretto gli episodi Vuoto a rendere (film collettivo De generazione, 1994) e Se son rose pungeranno (Esercizi di stile, 1996), ha ottenuto ampio successo con il thriller Almost blue (2000) tratto dall’omonimo romanzo di C. Lucarelli, per il quale si è aggiudicato il Ciak d'oro per la migliore opera prima, il David di Donatello e il Nastro d'argento come miglior regista esordiente. Sceneggiatore, montatore, assistente alla regia, della sua produzione successiva occorre citare, tra le altre opere, i thriller Il siero della vanità (2003) e H2Odio (2006), le serie televisive Donne assassine (2008) e Nel nome del male (2009), il film drammatico Piccoli crimini coniugali (2017) e i docufilm S Is for Stanley - Trent'anni dietro al volante per Stanley Kubrick (2015, David di Donatello), Mi chiamo Francesco Totti (2021, David di Donatello e Nastro d’argento) e Kill me if you can (2022), in cui, ibridando generi e codici comunicativi, indaga con immagini potenti e allucinate e in assenza di ogni giudizio temi disturbanti quali il rapporto tra realtà e autorappresentazione, la violenza e le lacerazioni dell'Io. Infascelli è anche autore del romanzo autobiografico di formazione Now here nowhere (2022), che ne segna il felice esordio nella scrittura.