Cantautore italiano (Milano 1935 - ivi 2013). Vicino fin dagli anni Sessanta a G. Gaber e a D. Fo, ispirato dal jazz (Vengo anch'io) e dal cabaret (Ho visto un re), dalla tradizione popolare lombarda (El purtava i scarp del tennis) e dalla ballata d'impegno (Quelli che), J. ha proposto negli anni uno stile originale e poliedrico in canzoni intessute di ironia e di amarezza, tra spunti realistici e trattamenti surreali.