ENYO (᾿Ενυώ)
Dea della guerra, seminatrice di rovine (Il., v, 592). Appartiene alla cerchia di Ares, di cui viene presentata ora come madre (Schol., Il., v, 333), ora come figlia o nutrice (Cornut., De nat. deor., 21). Quinto Smirneo, (viii, 425) la chiama "sorella della guerra". Presso i Romani ad E. corrisponde Bellona. ᾿Ενυεῖον viene infatti chiamato il tempio di Bellona in Roma (Cass. Dio, xlii, 26 e altrove). Una sua statua, opera dei figli di Prassitele, si trovava nel tempio di Ares in Atene (Paus., i, 8, 5).
E. o Bellona appare su monete dei Bruzii e dei Mamertini; inoltre Atena o Bellona su monete di rame dei Lucani.
Bibl.: H. W. Stoll, in Roscher, I, col. 1251; O. Waser, in Pauy-Wissowa, V, 1905, col. 2654 s. Monete dei Bruzii e dei Mamertini: Th. Panofka, in Arch. Zeitung, VI, 1848, p. 100; British Museum, Cat. Greek Coins, Italy, p. 323 ss., nn. 37-56; pp. 327, nn. 66-68. Monete dei Lucani: British Museum, Cat. Greek Coins, Italy, p. 224, 1 (con la testa di Ares); p. 224, 5 (con la testa di Eracle giovinetto).