ENRICO (Henricus)
La prima notizia che abbiamo di questo vescovo di Modena riguarda la sua consacrazione - il 18 marzo 1157 - da parte del suo metropolitano, Anselmo arcivescovo di Ravenna, dopo che quella sede vescovile era rimasta vacante per nove anni: infatti, Eugenio III nel 1148, per punire le gravi offese inferte dal vescovo precedente all'abbazia di Nonantola, aveva soppresso la diocesi smembrandola a favore di quelle confinaiiti, principalmente Bologna e Reggio, e affidando la cattedrale prima al prevosto dei capitolo e poi al cardinale diacono Ildebrando.
E., primo titolare del vescovato da quando esso fu ristabilito da Adriano IV, proveniva dalla famiglia signorile dei da Montecuccolo, ramo dei Cattani del Frignano. Questa origine, messa in chiaro da E. P. Vicini, spiega i numerosi Soggiorni di E. nel Frignano ed anche un suo intervento nel negoziato di pace tra due famiglie rivali della zona, i Corvoli e Gualantelli (2 ott. 1157). I fratelli di E., Serafino, Alberto e Gerardo da Montecucculo, detti "del Frignano", che sono spesso presenti come testimoni ai suoi atti ufficiali, furono tra i cattanei che il 22 luglio 1173 prestarono il giuramento di cittadinanza al Comune di Modena insieme con altri nobili del Frignano, alla presenza di E. stesso.A parte alcuni soggiorni nel castello di Massa di Montefiorino, posseduto nel Frignano dai Montecuccolo, E. risiedeva spesso nei possedimenti vescovili dei castelli di Savignano e di Clagnano (come risulta dagli atti registrati in "roccha", in "aree" in "turre", all'interno e all'esterno della locale chiesa di S. Giorgio). Come i suoi predecessori, E. entrò in lite con l'abbazia di Nonantola, cui nel 1168contestò il possesso della selva di Lovelato, ma invano: essa infatti già nell'anno successivo risulta restituita ai precedenti proprietari, e ancora nel 1170E. tentava di riaffermare su di essa il suo diritto di giurisdizione.
Dai suoi numerosi atti si desume una collaborazione assai stretta con il Comune di Modena, relativa ai canali derivati dalla Secchia e dalla Scoltenna (un tratto del Panaro) e all'organizzazione di pubblici macelli, e con il monastero di S. Pietro, sempre a Modena e sempre in ambito economico, per i canali e i mulini di Vignola. E. ottenne la conferma generale dei beni della sua Chiesa dagli arcivescovi di Ravenna, Anselmo (26 luglio 1157) e Gerardo (29 apr. 1172); da papa Alessandro III la conferma dei confini e dei poteri ecclesiastici della sua diocesi (4 maggio 1166) e più tardi (26 marzo 1169) quella della protezione pontificia.
E. ebbe rapporti ottimi anche con l'Impero, che sempre considerò Modena in buone mani. Nel 1158 partecipò alla Dieta di Roncaglia; nella Pasqua del 1159, Federico I fu a Modena; il 13 febbr. 1160 l'imperatore, in una corte tenuta a Pavia, confermò ad E. le regalie del vescovato; l'11 marzo 1168 il vescovo di Werden Ermanno, legato imperiale, tenne alla sua presenza un placito nel palazzo vescovile. A differenza di quanto avveniva in altre città, tuttavia, il vescovo di Modena non rappresentò mai direttamente il potere imperiale, in quanto tale ruolo fu affidato al nobile Gerardo Rangono.
L'ultimo atto di E., conservato nell'Archivio capitolare di Modena, risale al 29 nov. 1173. La sua morte, attestata il 28 apr. 1174, probabilmente era avvenuta precedentemente, intorno al 5 di marzo.
Fonti e Bibl.: G. Tiraboschi, Mem. stor. modenesi, I, Modena 1793, p. 184; III, ibid. 1794, App., pp. 60 n. 461, 63 n. 469, 67 nn. 478 s.; Regesto della chiesa cattedrale di Modena, a cura di P. E. Vicini, I, Roma 1931, nn. 467-472 e passim; II, ibid. 1936, nn. 513, 545, 552-556, 558, 563, 565, 568, 569, 572-575, 580, 592, 617, 621, 640, 648; Registrum privilegiorum Comunis Mutinae, a cura di L. Simeoni-E. P. Vicini, I, Reggio-Emilia 1940, p. 33 n. 23; Die Urkunden Friedrichs I. (1158-1167), a cura di H. Appelt, in Mon. Germ. Hist., Diplomata regum et imp. Germaniae, X, 2, Hannover 1979, p. 114 n. 301.
F. Ughelli-M. Coleti, Italia sacra, II, Venetiis 1717, col. 119; G. Tiraboschi, Storia della augusta badia di… Nonantola, I, Modena 1784, pp. 40 s., 267; B. Ricci, Il Liber censuum del vescovado di Modena, Modena 1921, pp. 61-66; E. P. Vicini, Ricerche sulla famiglia di E. vescovo di Modena (1154-1174), in Lo Scoltenna, s. 2, 1923, nn. 8-11, pp. 1-5; P. F. Kehr, Italia pontificia, V, Aemilia…, pp. 305-308 nn. 19-38, 310 n. 3, 316 n. 9, 317 n. 10, 348 s. nn. 58-66, 351 ss. nn. 71-75.