FANTI, Enrico Settimio
Nacque a Parma l'11 luglio 1852. Figlio del paesaggista Erminio alla cui scuola si formò e di Maddalena Schiaretti, figura per la prima volta all'Esposizione della Società di incoraggiamento nel 1868 con Vicolo chiuso presso il duomo di Parma (Parma, Gall. naz.; Ricci, 1896, p. 391) e a quella del 1869 con La canonica di Vairo (ibid). Nel 1874 eseguì Antico castello e quattro Studi dal vero, due dei quali sono tuttora conservati rispettivamente presso il collegio "Maria Luigia" di Parma e l'istituto "Belloni" di Colorno (Parma), un terzo fu vinto dal ministero d. Pubblica Istruz. (cfr. Allegri Tassoni, 1984, p. 555). Tre anni dopo conseguì la patente di maestro di disegno e vinse, ex aequo con Mentore Silvani e Icilio Bianchi, il concorso di aiuto alla cattedra di paesaggio poi soppressa (Godi, 1974, p. 115). Nel 1879 una delle sue opere, Autunno dal vero, fu tra quelle premiate all'Esposizione della Società di incoraggiamento, vinta dal Comune di Parma, (Allegri Tassoni, 1984, p. 557).
Vicolo chiuso presso il duomo di Parma e Cortile di palazzo sono le tele meglio atte a evidenziare le capacità ed i limiti del pittore parmense, la cui opera parve alla critica contemporanea "modesto riflesso di quella paterna" (Seconda Mostra..., 1936, p. 51).
Il F. partecipò nuovamente all'Esposizione della Società di incoraggiamento nel 1887 con Ottobre, e questa fu l'ultima occasione in cui espose con il padre. Alla sua morte (1888), il F. lo sostituì quale docente di paesaggio presso il collegio "Maria Luigia" di Parma (Seconda Mostra..., 1936, p. 51; Allegri Tassoni, 1952).
Nel 1890 due suoi quadri, A Neviano Arduini e Sul Parma d'autunno risultano tra le opere premiate (Allegri Tassoni, 1984, p. 560), vinte rispettivamente dal Comune di Parma e da quello di Soragna (Godi, 1974, p. 115).
Fra i pochi quadri che alla Esposizione del 1893 la critica contemporanea giudicò degni di nota figura un'opera del F. che, "dipinta alla vecchia maniera", mostra però "effetti assai ben indovinati" (Gazzetta di Parma, 10 nov. 1893).
Dopo il 1893 non si hanno più notizie relative all'attività del F., la cui produzione pittorica dovette presumibilmente continuare fino alla morte avvenuta in Parma il 2 dic. 1922.
Oltre ai dipinti già citati si ricordano: Paesaggio sulla riva del Po (1872; Parma, palazzo comunale); Casolare in provincia di Parma (Parma, Istituto statale d'arte "P. Toschi"); Cortile rustico con cavallo; Rustico con donna (Medesano, palazzo comunale); Paesaggio con torrente (Colorno, palazzo comunale); Paesaggio con contadini e mucche al pascolo (Busseto, - Cortile con abside (Besenzone, palazzo comunale); Casa padronale con stagno (1872; Fontevivo, palazzo comunale).
Fonti e Bibl.: Parma, Arch. d. Accademia di belle arti, Atti Acc., ad annum 1877; Ibid., Ricognizione inventariale al 30 giugno 1948, ms., I, n. 1636; Parma, Soprintendenza ai beni artistici e storici, E. Scarabelli Zunti, Documenti e memorie di belle arti parmigiane, ms. [fine sec. XIX], X, c. 58; A.C., Lettera al Direttore, in Gazzetta di Parma, 9-10 luglio 1876; L. Pigorini, Società di incoraggiamento per gli artisti, ibid., 25 nov. 1879; A. Ferrarini, R. Istituto di belle arti in Parma. Origini e progressi della scuola parmense di belle arti, Parma 1882, p. 17; L'Esposizione artistica, in Gazzetta di Parma, 10 nov. 1893; C. Ricci, La R. Galleria di Parma, Parma 1896, p. 387; Seconda Mostra d'arte e del paesaggio parmense. Mostra retrospettiva del paesaggio parmense dell'Ottocento, Parma 1936, pp. 51, 53; G. Allegri Tassoni, Mostra dell'Accademia parmense, 1752-1952, Parma 1952, p. 60; G. Copertini, Magnani, Isola, Gasparotti e altri, in Gazzetta di Parma, 22 ott. 1959; Id., I dipinti dell'Istituto d'arte, ibid., 7 dic. 1967; Id., La pittura parmense dell'Ottocento, Parma 1971, p. 73; G. Godi, in Mecenatismo e collezionismo pubblico a Parma nella pittura dell'Ottocento (catal.), Parma 1974, pp. 115 s.; G. Bertini, in Le regge disperse (catal.), Colorno 1981, pp. 109-112 (schede); G. Allegri Tassoni, La Società di incoraggiamento agli artisti degli Stati parmensi, in Arch. stor. per le prov. parmensi, XXXVI (1984), pp. 553, 555 ss., 559-62; G. Cirillo-C. Godi, Guida artistica del Parmense, II, Parma 1986, pp. 42 s.; M. Giusto, in La città scomparsa. Parma nell'Ottocento, Parma 1991, p. 21; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, XI, p. 255; Dizionario encicl. Bolaffi dei pittori e degli incisori ital...., IV, p. 300.