PUCCI, Enrico
Geodeta, nato a Lucca nel 1848, morto a Firenze nel 1891. Iniziò i suoi studî nell'Accademia navale di Genova e, allievo ancora, partecipò alla campagna del 1866. Comandato all'Osservatorio della marina in Genova e alla Scuola cannonieri, navigò per tre anni e nel 1869 collaborò ad una campagna idrografica nell'Adriatico, che lo iniziò agli studî geodetici da lui poi con tanta fortuna coltivati. Nel 1873 entrò come ingegnere geografo nell'Istituto geografico militare (allora Istituto topografico) di Firenze e in tale qualità partecipò a molti dei lavori (misure di base, triangolazioni di primo ordine, stazioni astronomiche) che in quel momento fervevano in Italia. Nel 1880 fu nominato professore straordinario di geodesia nella facoltà di scienze dell'università di Roma e nel 1886 ordinario della stessa materia in quella scuola di applicazione degli ingegneri. La morte immatura lo colse nel pieno fervore della sua attività.
L'opera del P. è varia e, collocata nel suo tempo, veramente notevole. Oltre a quanto egli fece come geodeta dell'Istituto geografico, sono da ricordarsi le sue ricerche sulla rifrazione atmosferica, sulla geodesia geoidica, e, ultime della sua vita, quelle condotte insieme a G. Pisati sulla lunghezza del pendolo che batte il secondo in Roma, le quali valsero agli autori il premio dell'Accademia dei Lincei. Ebbe anche funzioni eminenti di trattatista e di sistematore della geodesia italiana, cui diede un primo vasto trattato che non poco contribuì alla diffusione in Italia di questa scienza.