GUI, Enrico
Architetto, nato in Roma il 15 aprile 1841, morto ivi il 28 dicembre 1905. Laureatosi ingegnere nel 1863, fu presto insegnante nella scuola d'ingegneria dell'università di Roma; con il riordinamento di tale scuola (1873) ebbe la cattedra di architettura tecnica, che occupò fino alla morte. Negli anni 1902 e 1903 fu presidente dell'Accademia di S. Luca.
Il G. è una delle figure più interessanti dell'architettura romana della seconda metà del sec. XIX, che ebbe per tema quasi unico lo studio dei monumenti del Rinascimento e l'adattamento, spesso inadeguato, dei loro elementi all'architettura moderna. La sua cultura architettonica fatta essenzialmente di conoscenza dell'architettura civile del Rinascimento romano, si esplicò soprattutto nell'insegnamento. Tuttavia elementi di unità stilistica e di chiarezza appaiono costantemente nei suoi lavori, non molti, non grandiosi, ma schietti, equilibrati, aventi una bella purezza di linea, lontani dalle concessioni alla volgarità speculatrice che intanto imperversava nel rinnovamento edilizio di Roma. Tali sono il palazzetto Pesci in Via dei Cestari, la casa De Dominicis alla Salita de' Crescenzi, alcuni monumenti al Campo Verano, in Roma; e, fuori, il cimitero di Genzano, la villa Piancastelli in Fusignano. Interessante sopra tutti è il restauro del sangallesco palazzetto Leroy, detto "La Farnesina ai Baullari", sul Corso vittorio Emanuele in Roma; nel cui nuovo prospetto sono riprese le linee del bellissimo cortile.