ENRICO di Ofterdingen
Minnesänger tedesco, che compare in un noto poema dugentesco sulla gara dei cantori alla Wartburg, in rivalità con Walter von der Vogelweide, Reinmar e Wolfram von Eschenbach: mentre nella seconda parte (Das Rätselspiel), dopo l'arrivo di Klingsor, passa nello sfondo, nella prima invece (Das Fürstenlob), dove loda ed esalta, solo contro tutti, il suo protettore duca d'Austria, è figura dominante. Dal poema e dalle sue fonti passò poi a molte delle cronache storiche della Turingia nei secoli XIV e XV. In singoli manoscritti gli viene attribuita ora l'una ora l'altra opera: ad es., la prima parte del Wartburgkrieg e una tarda elaborazione del re Laurin. In singole composizioni di Maestri Cantori appar celebrato come uno dei dodici fondatori della Meistersingerzunft. Al principio del sec. XIX il Lachmann stesso e Jacob Grimm credettero alla sua realtà storica, mentre A. W. Schlegel volle addirittura ravvisare in lui il poeta del Nibelungenlied. Ma tutti i tentativi d'identificazione sono falliti e la sua figura resta esclusivamente leggendaria: l'hanno fatta rivivere nell'ultimo secolo, in un'interpretazione tutta moderna, il Novalis, che la elevò a simbolo della poesia romantica, e il Hoffmann, che, atteggiandola a creatura demoniaca e malata di romantica zerrissenheit, influì anche su Wagner, quando questi ne fuse la leggenda insieme con quella dell'ardente e inquieto cavaliere di Frau Venus nel suo Tannhäuser.
Bibl.: P. Riesenfeld, H. von O. in der deutschen Lit. 1912.