Enrico di Navarra detto il Grasso
Figlio di Tebaldo IV di Champagne, nacque dopo il 1238; alla morte del padre ereditò la contea di Rosnai. Nel 1269 prese in moglie Bianca, figlia del conte Roberto d'Artois e cugina di Filippo l'Ardito.
E. successe sul trono di Navarra e nella contea di Champagne al fratello Tebaldo il quale, morto di peste a Trapani (1270) mentre partecipava con Luigi IX alla crociata di Tunisi, non lasciò figli. La sua ascesa al trono tuttavia fu contrastata e ritardata dalla lotta mossagli dai regni di Castiglia e Aragona, che cercavano di ostacolare la crescente influenza francese sul regno di Navarra e rivendicavano l'eredità di Sancio VII. I tentativi di accordo con Pietro d'Aragona (1272) cui il padre Giacomo I il Conquistatore aveva trasmesso i diritti sul trono navarrese, non approdarono a nulla ed E. poté infine entrare nel regno ed essere incoronato a Pamplona solo il 24 maggio 1273, due anni dopo essere stato proclamato re (1 marzo 1271). Morì, soffocato dal proprio grasso, nella capitale del suo regno il 22 luglio 1274, lasciando erede la figlia Giovanna, la quale con il suo matrimonio con Filippo IV il Bello determinerà il definitivo ingresso della Navarra nell'ambito francese.
D. non parla esplicitamente di E. di Navarra, ma ne accenna chiaramente in Pg VII 104-109 colui c'ha sì benigno aspetto / ... suocero... del mal di Francia. Il poeta implica quindi una bontà o bonarietà del re navarrese, che non corrisponde affatto alla realtà, essendo E., infatti, di carattere iracondo e vendicativo. Tuttavia potrebbe pensarsi che D. voglia alludere soltanto all'aspetto esteriore del personaggio, non al suo animo, forse indotto dal fatto che i grassi sono per temperamento bonari. Alcuni commentatori (Lana, Pietro, Benvenuto, Buti, Anonimo, ecc.) hanno sostenuto l'ipotesi che D. abbia voluto parlare di Guglielmo di Navarra. Ma tale supposizione non regge, dato che il suocero di Filippo il Bello fu appunto Enrico.