CAPORALI, Enrico
Filosofo ed erudito poligrafo, nato a Como nel 1841, morto a Todi nel 1918. Studiò diritto a Padova, poi storia e geografia a Bologna, quindi matematica, scienze naturali ed economiche in Italia e all'estero; tentò, attraverso una sintesi di tutte le scienze, di fondere positivismo e idealismo, interpretando la "cosmica evoluzione" con la formula pitagorica dell'unità e dell'armonia concepite come "realtà massime della natura e del pensiero, dell'essere e del conoscere, dai punti indistinti di energia sino all'uomo".
Secondo il C., la dottrina di Pitagora sarebbe conforme alla tradizione del pensiero italico e latino, quindi una filosofia italiana, ch'egli, ardente nazionalista, contrapponeva alle dottrine straniere; e una dottrina ancora valevole, in quanto la legge del "numero reale" sarebbe confermata dalla scienza moderna e la formula dell'ascesa a più alta unità consentirebbe di comprendere i problemi della vita che si manifestano con le espressioni della coscienza e della volontà dell'essere, dall'atomo sensibile all'uomo. Tra gli scritti, ricordiamo: Geografia enciclopedica (Milano 1874); La nuova scienza (Roma-Todi 1882-96, voll. 6); Epitome di filosofia italica (Todi 1910) ripubblicata come La sapienza italica (in 3 volumi, ivi 1911 segg.).