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BOTTINI, Enrico

di Mario Crespi - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 13 (1971)
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BOTTINI, Enrico

Mario Crespi

Nacque a Stradella (allora prov. Novara) il 7 sett. 1835 da Vincenzo e da Antonia Longhi, e si laureò in medicina e chirurgia a Torino nel 1860. Dopo aver conseguito la laurea, si recò a Parigi e a Londra, ove studiò in modo particolare le malattie ginecologiche e urologiche; in Francia, inoltre, ebbe modo di conoscere e di sperimentare presso Chassaignac il metodo del drenaggio chirurgico, allora pressoché sconosciuto in Italia e da poco divulgato dal celebre chirurgo francese (E.-P.-M. Chassaignac, Traité pratique de la suppuration et du drainage chirurgical, Paris 1859, 2 voll.). Tornato in Italia, il B. fu incaricato dell'insegnamento dell'anatomia chirurgica presso l'università di Pavia dal 1864 al 1865; fu poi chirurgo primario e professore di ostetricia nell'ospedale maggiore della Carità di Novara, e nel 1877 ottenne la cattedra di clinica chirurgica nell'università di Pavia. Nel 1859 e nel 1866 aveva prestato la sua opera a favore dei feriti delle campagne di indipendenza negli ospedali militari di riserva della Lombardia. Dal 1887 al 1890 fu deputato al Parlamento quale rappresentante del II collegio di Pavia; nel 1891 fu nominato senatore.

Il B. si distinse non soltanto per la sua eccezionale abilità operatoria, che gli consentì interventi nuovi e arditi, ma soprattutto per notevoli contributi personali nelle tecniche chirurgiche.

I rapidi e sorprendenti progressi compiuti dalla chirurgia nel sec. XIX furono in gran parte favoriti dall'introduzione della anestesia e della asepsi, e dal miglioramento delle tecniche emostatiche, che resero possibile l'esecuzione di interventi fino ad allora preclusi. Al B. si deve l'introduzione in clinica chirurgica del metodo antisettico, basato sull'uso dell'acido fenico in soluzione o sotto forma di solfofenato di zinco. Nella sua pubblicazione Dell'azione dell'acido fenico nella chirurgia pratica e nella tassidermica (in Annali universali di medicina, CXCVIII [1866], pp. 585-636) egli dimostrò l'utilità dell'impiego di questa sostanza nella cura delle ferite suppuranti ed espresse l'ipotesi di una sua azione di distruzione dei microfiti che pullulano sulla superficie delle ferite. La data di questo lavoro è sufficiente ad attribuire al chirurgo italiano il merito del metodo antisettico, da altri riconosciuto invece a J. Lister: questi, in realtà, doveva pubblicare i risultati dei suoi lavori, basati su valide premesse scientifiche riguardanti la presenza e lo sviluppo dei batteri nelle suppurazioni e nelle putrefazioni, un anno più tardi (On a new method of treating compound fracture,abscess...,with observations on the conditions of suppuration, in Lancet, XLIII [1867], 1, pp. 326-329, 357-359, 387-389, 507-509; 2, pp. 95 96; On the antiseptic principle in the practiceof surgery,ibid., pp. 353-56, 668 s.).

Il B. fu noto per l'applicazione del metodo di Marion Sims nell'operazione della fistola vescico-vaginale, del taglio prerettale di Nélaton nella cistotomia per calcoli; per il suo metodo personale nella cura chirurgica delle ernie inguinali, per i suoi tentativi di ovariectomia. Nel 1871 dava, sul Giorn. d. R. Acc. di med. di Torino, la sicura dimostrazione della natura infettiva della gangrena traumatica (La gangrena traumatica invadente); nel 1872 eseguì il primo intervento di asportazione dei due condili della mandibola nel serramento stabile della bocca (Asportazione sottoperiostea d'ambo i condili della mandibola per serramento stabile della bocca. Novello metodo operatorio,ibid., XXXV, vol. XI [1872], pp. 549-58).Eseguì ancora interventi di asportazione della tiroide nel morbo di Basedow, di resezione, di vasi per estirpazione di tumori, di amputazione della lingua per carcinoma (La Ia centuria di amputazioni della lingua per carcinoma eseguita colla dieresi termogalvanica, in La clinica chirurgica, II [1894], 1, pp. 1-36).Per l'esecuzione di tali interventi, per quei tempi assai arditi, il B. escogitò nuovi strumenti chirurgici, modificò parte di quelli già in uso, migliorò le tecniche emostatiche. Di lui vanno ancora ricordate l'esecuzione della prima laringectomia totale, eseguita nei tre tempi di scopertura, isolamento e resezione della laringe (Estirpazione totale di laringe umana..., in Giornale d. R. Acc. di medic. di Torino, XXXVIII, vol. XVII [1875], pp. 418-34); e la divisione termogalvanica della prostata, consistente nella creazione di un solco nel lobo medio della ghiandola per mezzo di un galvano-cauterio introdotto nell'uretra, che rappresentava la prima vera alternativa valida ai due metodi del cateterismo a permanenza o della prostatectomia totale (Di un nuovo cauterizzatore ed incisore termo-galvanico contro le iscurie da ipertrofia prostatica, in Galvani [Bologna], II [1874], pp. 437-452; Ueber radicale Behandlung der auf Hypertrophie der Prostata beruhenden Ischurie, in Verh. X int. med. Congr. [1890], Berlin 1891, 3, 7 Abt., pp. 90-97).

Si deve ancora ricordare che il B. si dedicò con impegno allo studio della termogalvanica nella pratica chirurgica, apportandovi notevoli contributi personali e lavorando per ben otto anni intorno a una apposita batteria (La galvano-caustica nella pratica chirurgica. Contribuzioni cliniche e sperimentali, Novara 1873, Milano 1876, riveduta e notevolmente ampliata; Di una nuova batteria ad accumulatori a scopo termo-galvanico, in La clinica chirurgica, I[1893], 5, pp. 193-203).

Il B. morì a San Remo l'11 marzo del 1903.

Bibl.: A. Corradi, Mem. e docum. per la storia dell'università di Pavia..., I, Pavia 1878, p. 204; A. Carli, Cenni sulla vita e sulle opere di E. B., Milano 1903 (estr. da Gazz. medica lombarda, LXI [1903], n. 12, pp. 111-18); A. Pisani, Dalla teoria parassitaria al metodo antisettico. "E. B. ...", in Gazz. medica lomb., LXXXVIII (1929), 9, pp. 131-141; e in L'Ospedale maggiore, XVII (1929), pp. 179-185; G. Bilancioni, La laringectomia "galvanica" alla B., in Il Valsalva, VI (1930), pp. 679-683; A. Casarini, Profili di chirurghi militari ital., Roma 1930, pp. 70 s.; C. Garampazzi, Precursori e nomi chiari novaresi e piemontesi nella storia della chirurgia, in L'Ospedale maggiore di Novara, VII (1930), pp. 160-168; D. Giordano, Scritti e discorsi pertinenti alla storia della medicina..., Milano 1930, pp. 42 s., 334 s., 338 s.; L. Gangitano, Il contributo italiano al progresso della chirurgia nel secolo XIX, in Rivista ospedaliera, XXVI (1936), pp. 516-522; G. P. Arcieri, E. B. and Joseph Lister in the method of antisepsis..., in Alcmeone, I (1939), 1, pp. 2-13; A. Pazzini, Storia della medicina, II, Milano 1947, ad Indicem; L. Belloni, E. B. (1835-1903), in Rivista Ciba, IV (1950), pp. 800 s.; G. Montalenti, Storia della medicina e della biologia, I, Torino 1962, pp. 589, 592 s., A. Hirsch, Biographisches Lex. der hervorragenden Ärzte..., I, München-Berlin 1962, p. 645; Enc. Ital., VII, p. 592.

Vedi anche
Edoardo Bassini Chirurgo italiano (Pavia 1844 - Padova 1924), nipote di Angelo. Partecipò alla campagna del 1866, fu ferito a Villa Glori (1867). Ebbe le cattedre di clinica chirurgica di Pavia, Parma, Padova; senatore dal 1904. Con il suo metodo di operazione radicale dell'ernia inguinale (1884), diffusosi poi in tutto ... chirurgia Ramo fondamentale della medicina che affronta il problema terapeutico con atti manuali o con operazioni strumentali; la sua distinzione nel vasto campo delle discipline mediche è essenzialmente d’indole pratica e non concerne gli aspetti dottrinari. I vari problemi, sia quelli teorici di patologia, sia ... anatomia Scienza biologica che studia la forma e la struttura degli esseri viventi: deve il suo nome al metodo di indagine, la dissezione, che ancora oggi, pur integrato da moderni e perfezionati metodi di ricerca, ha fondamentale importanza nello specifico campo di studio. Secondo che abbia per oggetto l’uomo, ... ospedale Edificio, o complesso di edifici, destinato all’assistenza sanitaria dei cittadini, adeguatamente attrezzato per il ricovero, il mantenimento e le cure, sia cliniche sia chirurgiche, di ammalati o feriti. 1. Cenni storici L’idea di riunire e curare i malati in luoghi particolarmente attrezzati sembra ...
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