BINDI, Enrico
Scrittore ed erudito, nato a Canapale (Pistoia) il 29 settembre 1812, morto a Siena il 23 giugno 1876. Allievo di G. Silvestri, di Prato, il B. gli successe nel liceo Forteguerri di Pistoia, ove fu, fino al 1856, professore e, fino al 1859, rettore. In quell'anno però dovette ritirarsi, perché ritenuto avverso ai liberali. In verità egli fu soltanto molto religioso, sempre più attaccato al suo ministero sacerdotale, da lui altamente sentito. Lasciato il liceo, ebbe nel 1861 una cattedra di teologia e il rettorato nel seminario di Siena; ma nel 1871 fu nominato vescovo di Pistoia e di Prato, e, poco dopo, arcivescovo di Siena.
Come studioso, il B. deve la sua maggiore notorietà alle edizioni dei classici latini da lui commentati per la biblioteca pratese, che anche recentemente si è ristampata senza modificazioni. Annotò Cesare, Orazio, Plauto e Terenzio, fra gli anni 1844-1855. Notevoli gli scritti introduttivi agli autori, e specialmente quelli che parlano di Cesare, di Orazio, del teatro comico latino. Il B. aveva la mano al saggio critico e alla dissertazione: lo dimostrano le prefazioni alle Storie del Davanzati (Firenze 1852-53), agli Scritti di Giuseppe Arcangeli (Firenze 1857), e le biografie di mons. Convertini e di mons. Giacomelli.
Nei suoi trattatelli (raccolti nei due volumi di Scritti varii, Firenze 1861-62, e nel volume postumo Religione e Morale, Firenze 1904) si discutono questioni di filologia, di lingua, di arte, d'estetica, di morale con la dignità e l'urbanità propria dell'uomo e dello scrittore. Restano di lui anche non poche lettere e, notissima, la versione delle Confessioni di sant'Agostino (Firenze 1869).
Bibl.: G. Mestica, Manuale della letteratura italiana nel secolo XIX, Firenze 1887; R. Fornaciari, E. B., in Rassegna Nazionale, 1° aprile 1913; G. Canevazzi, lettere inedite di E. B., Modena 1905; C. Tommasi, Lettere inedite di E. Bindi, Fanfani, Guasti, ecc., Roma 1916; id., Una lettera politica inedita di E. B., Pistoia 1904.