BAJ, Enrico
Pittore, nato a Milano nel 1924; gli inizi della sua attività si legano al "Movimento Nucleare" di cui fu uno dei fondatori a Milano nel 1951. Nel 1955 ha fondato assieme a Dangelo e al critico Jaguer la rivista "Il Gesto", importante momento di contatto con movimenti europei. Promosse movimenti e manifesti (es. "Manifeste de la peinture nucléaire", 1952; "Contro lo stile", 1957).
Tra le numerose mostre personali: quella alla Biennale di venezia (1964); all'Aquila (Alternative Attuali, 1965), e, tra le più recenti, quelle del 1971 a Venezia (Palazzo Grassi), a Chicago (Contemporary Art Museum) e a Ginevra (Musée de l'Athénée). Le sue prime opere si riallacciano alla tendenza astratto-gestuale; a partire dal 1955 mostrano un recupero dell'immagine in chiave satirica e grottesca di evidente impronta dadaista, recupero che trova un importante supporto espressivo nell'uso personale del collage, ironica panoplia del cattivo gusto e della retorica piccolo-borghese, attraverso l'utilizzazione di materiali sontuosi e vistosamente kitsch (celebre la serie dei "Generali", verso il 1959). Attorno al 1964 nascono le sculture meccaniche dei suoi uomini-robot; le opere più recenti invece rivelano più espliciti riferimenti culturali: quadri celebri di grandi maestri sono i protagonisti dei suoi ironici exercises de style (serie dei "Baj de Picasso" o la "Doppia Grande Jatte").
Vedi tav. f. t.
Bibl.: R. Queneau, Baj, in XXème siècle, n. 18, 1962; T. Sauvage, Art nucleare, Milano 1962; A. Breton, Baj, in L'Oeil, nn. 103-4, 1963; A. Jouffroy, Baj intempestif, in Opus International, nn. 24/25, 1971.