ASTORRI, Enrico
Nacque a San Lazzaro Alberoni il 10 marzo 1859; orfano a quattro anni, apprendista fabbro da fanciullo, studiò poi, aiutato da uno zio, a Parma e a Genova e si perfezionò a Milano, ove si stabilì giovanissimo. Esordì clamorosamente a venti anni col monumento a Vittorio Emanuele II a Parma, poi nel 1884 partecipò all'Esposizione di Torino con la Serenata e con un busto di Umberto I,notevole per i tempi, nell'86 a quella di Milano (Compagni di sventura),nell'87 a quella di Venezia (Rondinella pellegrina).Del 1889 è il monumento a Garibaldi di Piacenza. Altri monumenti: il Mazzini pure a Piacenza, il Volta,il Generale Santos,il Generale Fara,il Chirurgo Delle Ore (Vicenza). Numerosi sono pure i suoi ritratti e i monumenti funebri al Monumentale di Milano (Mascardi, Clerici, Isolabella, Ronchi, Cammeo, Castelli, ecc.) e a Stagherio (Schmidt, Parodi, Pelas, Bianconi, Magalli, ecc.), e altri a Piacenza, a Somma Lombardo, a Melegnano, a Bari. Vanno inoltre ricordati i quattordici altorilievi in bronzo (100 × 130cm) della Via Crucis e la porta in bronzo del duomo di Busto Arsizio. Tra le altre sue opere, una Cleopatra,una Venere,un Prometeo,un Guerriero etiope, Attrazione, Serenata e, soprattutto, la Filatrice araba,premiata con medaglia d'oro all'Esposizione di Monaco di Baviera del 1901 e acquistata per quel Museo, della quale esistono parecchie copie.
Fece opere pubbliche e private per l'Uruguay, l'Argentina, la Russia, ove si recò nel 1896 con largo successo. Sordo a trent'anni, colpito da paralisi nel 1920, continuò a lavorare, sebbene ormai ricco, sino alla morte, avvenuta il 15 ott. 1921. Infaticabile, padrone sicuro del mestiere e ad esso devoto, fu nei suoi limiti e neUa sua sincerità un grande artefice, non un artista. Duttile tecnica, estro superficiale, stile di un realismo eclettico. Sono, i suoi, i tempi più tristi della scultura italiana, e così la colpa della sua larga fama, che non divenne gloria, non è tutta sua. La sua opera venne talvolta confusa con quella più nota dell'omonimo e più giovane Pier Enrico Astorri.
Bibl.: A. F., Un artista piacentino scomparso,in Bollett. stor. piacentino,XVI(1921), pp. 156-61; A. De Gubernatis, Diz. degli artisti italiani viventi,Firenze 1889, p. 567 del supplemento (sub voce Astoni E.); U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lex. der bildenden Künstler,II, p. 207 (sub voce Astori E.).