ALVINO, Enrico
Architetto, nato a Napoli nel 1810. Alla Accademia di belle arti fu allievo del Saponieri. Nel 1830 vinse il pensionato romano per l'architettura e nella dimora a Roma formò il suo stile classicheggiante. A Napoli fu professore di disegno nella Scuola militare, membro del Consiglio edile, architetto municipale, professore all'Accademia di belle arti; e quivi morì nel 1876. Le sue opere più importanti sono il palazzo Bennucci a Castellammare di Stabia (1843); il prospetto di S. Maria di Piedigrotta e la cappella Filangieri nell'interno della chiesa (1853). Col Saponieri, col Cangiano e col Francesconi segnò il tracciato dell'odierno corso Vittorio Emanuele (1852-60). Nel 1861 trasformò l'antico monastero di S. Giovanni delle Monache in Istituto di belle arti. Nella nuova strada della Pace, oggi via D. Morelli, costruì il palazzo Nunziante e la Nuova Caserma. La colonna di piazza dei Martiri fu disegnata da lui (1866-68). Col Della Corte e col Raimondi rifece la facciata del duomo di Amalfi, crollata nel 1861. Agile disegnatore, ottimo ingegnere, dominò sull'architettura napoletana del suo tempo, e fu considerato buon architetto per il senso di equilibrio dei suoi spartimenti architettonici, ove spesso appaiono gli elementi dell'architettura classica e del '500 romano, frammisti poi a quelli del gotico e del romanico.
Bibl.: C. N. Sasso, Storia dei monumenti di Napoli, Napoli 1856; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, I, Lipsia 1907.