ENOTRÎ (Οἴνωτροι, Oenotrii)
Antica popolazione italica, stanziata, pare, in età preromana, sul versante tirrenico dell'Appennino, a sud della Campania, nella regione chiamata poi Lucania e Bruzio e designata ancora come Enotria dagli storici greci del secolo V. Gli Enotrî furono una di quelle popolazioni italiche, che, come gli Ausonî e gli Opici, i Morgeti e gl'Itali, abitarono la parte meridionale dell'Italia, a sud del Lazio, prima che la soverchiassero dai monti dell'Appennino Sanniti e Lucani. Gli storici greci più antichi ne parlarono assai diffusamente; alcuni dei frammenti del logografo Ecateo enumerano le città degli E.; Antioco di Siracusa assegna origine enotrica agli Itali e ai Siculi; Ellanico di Lesbo accennava alla pressione degli Enotrî sugli Elimi, che ne sarebbero stati spinti a emigrare in Sicilia. Questo popolo dové godere d'un periodo di floridezza e di relativa potenza, se è vero che tenne testa all'invasione degli Iapigi, i quali, avanzatisi fino al promontorio Lacinio, ne furono ricacciati a oriente del Bradano.
Ma verso la metà del sec. V a. C. erano già scomparsi: sopraffatti, prima, dallo stanziarsi dei coloni greci sulle coste, per cui furono in gran parte ellenizzati; poi, le tribù più interne, dalla discesa delle popolazioni osche. I coloni greci, trovando il popolo degli Enotrî nella terra dove vennero a fondare, intorno al sec. VIII, le loro nuove città d'occidente, denominarono Enotria la parte più meridionale della nostra penisola, e misero questo nome in relazione con il vino (οἶνος) o col palo che regge la vite (οἴνωτρον).
Quanto al posto tenuto dagli Enotrî nel quadro generale delle migrazioni degl'Italici nella penisola, merita d'essere segnalata la teoria (Pareti), che distingue due successive discese d'Italici: con la prima, sarebbero venuti popoli di civiltà eneolitica, che si distesero per gran parte della penisola, passando poi in Sicilia; con la seconda, altre genti della stessa stirpe, ma in possesso di civiltà del bronzo e poi del ferro, si sovrapposero alle prime, sommergendole o fondendosi con esse. Apparterrebbero al primo strato quelle popolazioni degli Ausonî, Enotrî, Morgeti, Siculi, che resisterono abbastanza a lungo all'invasione degli Oschi (seconda ondata), sì da poter essere conosciuti e ricordati in età storica.
Bibl.: H. Nissen, Italische Landeskunde, I, Berlino 1883, p. 525 segg.; E. Pais, Storia della Sicilia e della Magna Grecia, Torino 1894, p. 25 seg.; G. De Sanctis, Storia dei Romani, I, Torino 1907, pp. 108 e 169; E. Ciaceri, Storia della Magna Grecia, I, 2ª ed., Città di Castello 1928, p. 40; L. Pareti, Le origini etrusche, I, Firenze 1926, passim e specialm. pp. 306-324.