ENOMAO (Οἰνόμαος)
Mitico signore di Pisa nell'Elide, figlio di Ares e di Arpina.
Aveva sposato Sterope, da cui aveva avuto una figlia, Ippodamia, da lui promessa in sposa a chi lo avesse vinto nella corsa dei carri da Pisa all'Istmo di Corinto. Il primo a sfidare E., prendeva con sé Ippodamia sul cocchio, approfittando del momento in cui quegli si era fermato a sacrificare ad Ares, ma E., con i cavalli donatigli da questo dio, suo padre, raggiungeva e trafiggeva con la lancia il pretendente. Alla fine però E. fu vinto da Pelope, o che questi avesse usato i cavalli del padre Posidone o che fosse riuscito a corrompere Mirtilo, auriga di E., che avrebbe sostituito al cavicchio metallico di una ruota un altro di cera.
Raffigurazioni del mito di E. sono descritte a proposito dell'Arca di Cipselo (Paus., v, 17, 7) e della stoffa di Giasone (Apoli. Rhod., i, 752). Si trovano oggi nei seguenti monumenti: frontone E del tempio di Zeus a Olimpia, dove è la preparazione della gara (Paus., v, 10, 6); anfora di Ruvo con il sacrificio di E. (Ippodamia nel fondo); vaso àpulo con scena del sacrificio (Ippodamia porge la patera a E.); anfora di Ruvo con E. che giura (?) sull'altare; vaso del Museo Naz. di Napoli (n. 2200) con il sacrificio di E., mentre Ippodamia si allontana sul carro del pretendente (v. oinomaos, pittore di); due urne etrusche con la caduta di E.; vaso con E. che sta per raggiungere e trafiggere un pretendente sul carro del quale è Ippodamia e si contano altri vasi con raffigurazioni simili alle precedenti. Altri monumenti con la caduta di E.: un vaso dipinto; sarcofagi nei Musei Vaticani, al Louvre, a Napoli, in Belgio, a Roma, in Villa Albani.
Monumenti considerati. - Anfora di Ruvo: Arch. Zeitung, 1853, tav. 54, 1. Vaso àpulo: ibid., 2. Altra anfora di Ruvo: Ann. d. Inst., 1851, tav. Qc R. Vaso del Museo Naz. di Napoli: Arch. Zeitung, 1853, tav. 55; Furtwängler-Reichhold, iii, p. 155, tav. 146; J. D. Beazley, Red-fig., p. 879. Urne etrusche: Arch. Zeitung, 1855, tav. 81; con E. che insegue un pretendente: Roscher, s. v., fig. 6. Altri vasi: Mon. d. Inst., ii, 32; Bull. Arch. Neapol., v, 1847, p. 91; Minervini, Mon. Raff. Barone, i, p. 31, tav. 6. Caduta di E.: vaso: Ann. d. Inst., 1874, tav. i. Sarcofagi: Musei Vaticani: C. Robert, Sarkophagrel., iii, 3, p. 392, tav. 104; Louvre: S. Reinach, Rép. Rel., i, 98; Napoli: Arch. Zeitung., 1855, tav. 79, 1; Belgio: ibid., tav. 80; Villa Albani (Roma): Ann. d. Inst., 1846, n. 186; altri: C. Robert, Sarkophagrel., iii, 3, p. 393, tav. 104; p. 351, tavv. 105-6.
Bibl.: Weizsäcker, in Roscher, III, i, cc. 764-84, s. v. Oinomaos; H. J. Mette, in Pauly-Wissowa, XVII, 1936, cc. 2245 ss., s. v. Oinomaos; M. Floriani Squarciapino, Pelope ed Ippodamia nel frontone orientale di Olimpia, in Annuario Atene, XXX-XXXII, 1952-1954, pp. 131-140.