MORLOTTI, Ennio
Pittore, nato a Lecco il 21 settembre 1910. Tra il 1936 e il 1937 frequentò l'Accademia di Firenze e tra il 1939 e il 1941 l'Accademia di Brera a Milano. Partecipò al movimento milanese di "Corrente", tenendo una personale nel 1943. Negli anni dell'immediato dopoguerra, a Parigi, assimilò la pittura di P. Picasso, innestandovi violenti accenti cromatici. Nel 1948 espose alla Biennale di Venezia con il "Fronte Nuovo delle Arti"; quindi entrò a far parte del cosiddetto gruppo "degli Otto" (con Afro, Birolli, Corpora, Moreni, Santomaso, Turcato e Vedova). Vive e lavora a Milano.
La sua pittura si distanzia dalla tendenza "astratto-concreta" che predomina nel gruppo degli Otto, volgendo verso un "neo-naturalismo" di ascendenza lombarda, con temi predominanti di paesaggio. Il "neonaturalismo" di M., per la sua ricerca di materia e per il suo carattere spiccatamente anti-formalistico, può considerarsi come una delle manifestazioni della pittura italiana più vicine alla corrente dell'"informale", prima della divulgazione che tale gusto ha trovato in campo internazionale. Vedi tav. f. t.
Bibl.: R. De Grada, Cassinari, M., Treccani, Gall. della Spiga e Corrente, Milano 1943; id., Birolli, Cassinari, M., Treccani, Milano 1950; G. Testori, E. M., Milano 1951; id., Appunti su E. M., in Paragone, n. 33, sett. 1952, pp. 21-30; L. Venturi, Otto pittori italiani: Afro, Birolli, Corpara, Moreni, M., Santomaso, Turcato, Vedova, Roma 1952; F. Arcangeli, Gli ultimi naturalisti, in Paragone, n. 59, nov. 1954; id., Una situazione non improbabile, in Paragone, n. 85, gennaio 1957; id., E. M., in XXe Siècle, marzo 1958; T. Sauvage, Pittura ital. del dopoguerra, Milano 1957, pp. 196-202, 305-308, 441, e passim.