FLAIANO, Ennio (App. III, 1, p. 628)
Scrittore e giornalista, morto a Roma il 20 novembre 1972. Con gli anni F. è venuto affinando il suo gusto della satira, la sua riflessiva e talora spietata, anche se appassionata, ironia, quella visione amara e insieme sorridente della vita legata saldamente a un'interpretazione del costume, elementi tutti che fanno di lui un moralista ma, com'è stato giustamente osservato, nel senso che questa parola aveva "per i grandi scrittori del Sei e del Settecento, 'libertini' dell'intelligenza". E proprio questo gusto della vita vissuta e filtrata da una sottile intelligenza, proprio quella moralità che non scade mai a moralismo di bassa lega o a pettegolezzo, anche quando il piacere della battuta e della notazione immediata sembra dare tale impressione, donano alla pagina di F. un tono inconfondibile che nasce, come dice lo stesso scrittore, dall'ansia di puntualizzare nelle sue componenti segrete "quella società che si va degradando, deteriorando... per perdere anche quel poco di umano che le resta". Di qui si dovrà partire per intendere la vera natura della satira di F. che se nasce, come ogni tipo di satira, dall'indignazione, affonda le sue radici nell'amore, (" ma non l'amore canino, cinico, bensì l'amore assoluto, totale", per servirci ancora di un'espressione dello scrittore. Più pungente e insieme più appassionata si farà tale satira quando avrà come oggetto, figure, cose, persone di un mondo vicino e caro a F., soprattutto quella Roma del secondo dopoguerra che è il vero scenario sul quale si muove F. scrittore di teatro, sceneggiatore di film (si ricordi La dolce vita di F. Fellini), epigrammista, narratore. Nel 1969 vedeva la luce Una e una notte, racconti e satire; nel 1970 Il gioco e il massacro, due metamorfosi; nel 1971 Un marziano a Roma e altre farse, che raccoglie il meglio del teatro di Flaiano (La guerra spiegata ai poveri, La donna nell'armadio, Il caso Papaleo, La conversazione continuamente interrotta); nel 1972 Le ombre bianche, racconti e finzioni, dialoghi, divertimenti, occasioni e satire (come le definisce lo stesso autore, pubblicate dal 1956 in poi); nel 1973 la ristampa di Tempo di uccidere, il romanzo che nel 1947 aveva ottenuto un incontrastato successo. Dopo la sua morte sono usciti quattro volumi delle sue opere complete: La solitudine del satiro (cioè "la solitudine dello scrittore satirico") del 1973; Autobiografia del blu di Prussia (note, articoli, divagazioni, poesie, rintracciate tra le sue carte inedite e suddivise da C. Garboli, che ha curato il volume, in tre parti: la prima che dà il titolo al volume, la seconda Taccuino del marziano, la terza La valigia delle Indie) del 1974; Un marziano a Roma e altre farse del 1975; Diario degli errori (che raccoglie fogli inediti dei diari di F.) del 1976.
Bibl.: R. Tian, in Il Messaggero, 22 nov. 1972; P. Milano, in L'Espresso, 16 dic. 1973; E. Falqui, in Il Tempo di Roma, 3 genn. 1974; A. Bocelli, in La Stampa, I febbr. 1974.