Scrittore e giornalista italiano (Pescara 1910 - Roma 1972). È stato critico cinematografico di varî periodici e, dal 1949 al 1953, redattore capo del settimanale Il Mondo; critico teatrale de L'Europeo e collaboratore del Corriere della Sera. Nei suoi libri di narrativa (Tempo di uccidere, 1947; Diario notturno, 1956; Una e una notte, 1959; Il gioco e il massacro, 1970; Le ombre bianche, 1972) ha inteso satireggiare il mondo borghese non investendolo apertamente, ma fingendo di accettarne le premesse e i luoghi comuni, per poi (spingendo questi alle estreme conseguenze) smontarlo dall'interno, pezzo per pezzo, con un gusto sempre più divertito, e divertente. Ha anche scritto per il teatro (Un marziano a Roma e altre farse, 1971; nuova ed. 1975), e curato numerose sceneggiature cinematografiche (notevoli quelle per F. Fellini: I vitelloni, La dolce vita, ecc.). Postumi sono apparsi, tra l'altro: La solitudine del satiro (1973), Autobiografia del blu di Prussia (1974), Diario degli errori (1976), Lettere d'amore al cinema (1978), Un bel giorno di libertà (1979), Un giorno a Bombay e altre note di viaggio (1980), Frasario essenziale per passare inosservati in società (1986). Diversamente ordinati e con alcuni inediti, gli scritti postumi sono stati raccolti nel 1º vol. delle Opere (2 voll., 1988-90), a cura di M. Corti e A. Longoni.