ENJAMBEMENT
Termine di versificazione francese, il quale indica che una frase "scavalca" (enjamber "scavalcare") la fine di un verso e continua nelle prime sillabe del seguente; p. es.:
A Toulon, le fourgon les quitte, le ponton
Les prend; sans vêtements, sans pain, sous le bâton.
(V. Hugo, Les châtiments).
Le lingue classiche e le altre lingue moderne non possiedono termini equivalenti, perché il procedimento è nella loro versificazione del tutto normale. In quella francese invece, da Malherbe al Romanticismo, l'enjambement è tollerato solo nei generi considerati inferiori, come la favola e l'epistola; nella tragedia è rigorosamente evitato, e solo ammesso quando si abbia una sospensione:
Faut-il qu'en un moment un scrupule timide
Perde... Mais quel bonheur nous envoie Atalide?
(Racine, Bajazet, a. II sc. I).
L'uso che di questo procedimento fecero i romantici ruppe, per lo più felicemente, la monotonia della versificazione classica.
Alcuni chiamano enjambeijlent (in luogo del termine più frequente rejet), la continuazione della frase che scavalca la cesura, come nel verso di V. Hugo (Eviradnus):
Une reine n'est pas reine sans la beauté.