HUMPERDINCK, Engelbert
Compositore di musica, nato a Siegburg sul Reno il 1° settembre 1854, morto a Neu Strelitz il 28 settembre 1921. Studiò al conservatorio di Colonia e, licenziatosi, ottenne subito il premio della fondazione Mozart della Scuola di musica a Monaco e successivamente il premio Mendelssohn e la borsa di studio Meyerbeer, che gli permisero viaggi d'istruzione attraverso la Germania e in Italia. Nel 1890 fu nominato professore di teoria al conservatorio di Francoforte e di armonia alla famosa scuola di canto Stockhausen, nonché critico musicale della Frankfürter Zeitung. Intanto si era fatto apprezzare come compositore con una Humoresque per pianoforte e orchestra, con una Ballata per coro e orchestra, con parecchi Lieder e alcuni Cori a voci maschili. Ma soltanto la fiaba musicale Hänsel und Gretel (Weimar 1894) fece conoscere il nome del H. al mondo intero. Seguirono a questo fortunato lavoro Figli di Re (New York 1910), Dornröschen (1902), Die Sieben Geislein (inedita), Die Heirot wider Willen, comica (Berlino 1905), Die Marketenderin (Colonia 1914) e lo Spieloper Gaudeamus (Darmstadt 1919). Compose anche musiche di scena per la Lisistrata di Aristofane, per Il Mercante di Venezia, il Racconto d'inverno e La tempesta di Shakespeare, per la fiaba l'Oiseau bleu di Maeterlinck e per il film Il miracolo, nonché una Maurische Rhapsodie per orchestra e un Quartetto in do maggiore.
Nel 1900 H. divenne professore di composizione alla Meister Schule di Berlino e membro dell'Imperiale Accademia di Belle Arti.
La fisionomia musicale di H. si delinea nettamente con la fiaba Hänsel und Gretel e si completa con la leggenda drammatica Figli di Re. L'uso delle melodie popolari nella prima e il carattere d'ingenua mestizia della seconda, dànno a queste principali opere del maestro una caratteristica impronta di sentimentalità infantile, sotto cui si cela un misticismo puro e profondo. Quando esse apparvero, sembrarono - specialmente nei paesi tedeschi e anglosassoni - frutto di una reazione al dilagante spirito verista nel melodramma; donde parte della loro fortuna. Come musicista, H. è uno dei più fedeli epigoni di Wagner. La sua perizia nella polifonia orchestrale è figlia di quella che dettò le mirabili costruzioni sonore dei Maestri Cantori, e - a parte il valore del contenuto inventivo - talvolta superò in ingegnosità lo stesso modello.