ENERGUMENI (gr. ἐνεργούμενοι: da ἐνεργέομαι, nel greco della coinè "esser furente", "fare atti insani")
Così sono detti, nella esegesi e teologia cattolica, coloro che soggiacciono a un'influenza nefasta e diretta del demonio sulla loro anima e sul loro corpo. Tale influenza si manifesta con effetti che non si saprebbero ascrivere se non a una causa preternaturale (forza fisica superiore a quella ordinaria e possibile in un organismo, previsione del futuro, visione di segreti, ecc.) e con effetti morbosi (epilessia, paralisi, mutismo, cecità, sordità, alienazione mentale, malinconia, ecc.). Quasi ignoti nell'Antico Testamento (cfr. I Sam. [Re], XVI, 23; XIX, 9; Tobia, VI, 8, 19; VIII, 3), appariscono con una straordinaria frequenza nei Vangeli, intorno a Cristo, quasi sempre per esserne risanati; molti e diversi casi sono da Cristo ritenuti preternaturali e diabolici. Nei successivi secoli cristiani, il loro numero decrebbe sensibilmente, senza mai scomparire. Da alcuni i fatti spiritici sono riportati a questa causa. Oggi la Chiesa ha tutta una prassi particolare, assai cauta, nel riconoscere interventi diabolici (v. esorcismo). Il fenomeno, che si ritrova presso tutte le religioni, così dei primitivi come dei popoli più progrediti (Egiziani, Greci, soprattutto Caldei), ha interessato vivamente nei secoli passati la magia; al presente, ha provocato ricerche e studî da parte delle scienze mediche, considerato da alcuni come una semplice varietà di affezioni nervose gravi, da altri come fatto a sé, inesplicabile nelle sue cause.
Bibl.: H. Laehr, Die Dämonischen des Neuen Testaments, Lipsia 1894; Ch. Hélot, Névroses et possessions diaboliques, Parigi 1898.