energia di Ginzburg
È stata introdotta dai fisici russi Vitaliij Lazarevič Ginzburg e Lev Davidovič Landau, per descrivere il comportamento di un superconduttore in un’impostazione puramente fenomenologica, quindi senza fare intervenire i meccanismi microscopici che danno luogo a superconduttività. Successivamente ha acquistato importanza per la descrizione su basi termodinamiche delle transizioni di fase critiche, di secondo ordine, in particolare quelle che riguardano i materiali magnetici. In prossimità di un punto critico, l’energia libera F viene espressa come sviluppo in serie di potenze pari di un opportuno parametro d’ordine η, che caratterizza la distanza del sistema dal punto di transizione, nella forma
F=F0(T)+a(T−TΧ)η2+aη4+...
essendo T la temperatura assoluta, TΧ la temperatura critica, a e b opportuni parametri positivi. Il suo andamento è descritto da una superficie nella quale al di sopra di TΧ le sezioni su piani perpendicolari all’asse della temperatura sono rappresentate da una famiglia di curve aventi un minimo in corrispondenza di η=0. Pertanto lo stato di equilibrio è compatibile con un valore nullo del parametro d’ordine e pertanto non esiste magnetizzazione. Al di sotto di TΧ le sezioni sono descritta da curve aventi due minimi e un massimo. I minimi indicano due possibili stati simmetrici di equilibrio corrispondenti ai due stati magnetici polarizzati.
→ Cristallografia