BOSSI, Enea
Nacque a Milano il 29 marzo 1888 da Carlo e Antonietta Introvyny. Compiuti gli studi tecnici nel 1907 presso l'istituto tecnico di Lodi, cominciò a segnalarsi in campo aeronautico, nel 1908, progettando e costruendo nello stesso anno, il primo prototipo di aeroplano italiano che venne prodotto su scala industriale nel 1909 e premiato il 7 dicembre di tale anno con medaglia d'argento alla prima Esposizione di Aviazione; esso era dotato anteriormente di un elevatore biplano e posteriormente di un timone di direzione, era fornito, inoltre, di un motore da 35 cv che azionava due eliche di tre metri di diametro e aveva un'apertura alare di 14 m. Nello stesso anno progettò un particolare sistema frenante per il gruppo atterraggio che applicò per primo a un aereo (nel 1914). Pochi anni dopo costruì un idrovolante a galleggiante centrale in acciaio, azionato da un motore di 100 cv, con un'apertura alare di 9,20 m che raggiungeva la velocità di 85 km/h. Nel 1914, per primo, progettò e installò un indicatore di livello e una pompa di alimentazione della benzina per aerei. Nel 1915 vendette la sua azienda e partecipò attivamente alla prima guerra mondiale come pilota di idrovolanti da bombardamento notturno e istruttore.
Alla fine del 1918 emigrò negli Stati Uniti, dove visse, principalmente, a Montclair (N. J.), New York e Filadelfia. In questa ultima città continuò a dedicarsi ai suoi studi ed esperimenti. All'inizio del 1920 il B. progettò un dispositivo di alimentazione a vuoto dei motori a combustione interna in sostituzione del sistema di alimentazione basato sulla gravità.
Nel 1928 il B. fondò l'American Aeronautical Corporation, una Compagnia aeronautica con sede a Port Washington (N. Y.), per la costruzione su licenza di aeroplani Savoia Marchetti. Un notevole numero di questi fu acquistato dalla polizia dipartimentale della città di New York. Nel 1930-31, passato alla E. G. Budd Manufacturing Company, costruì il primo aeroplano d'acciaio inossidabile, un aereo anfibio quadriposto da turismo, con struttura saldata a punti, azionato da un motore di 210 HP, biplano, con superficie alare di 292,4 sq. ft., velocità di crociera di 150 km/h.; dato l'interesse storico della costruzione, questo aeroplano è conservato come cimelio nell'Istituto Franklin di Filadelfia. Nel 1932 il B. ritornò in Italia quale rappresentante europeo della società E. G. Budd e vi rimase fino al 1937. In tale periodo il B. progettò e costruì il suo unico air cycle, mezzo aereo a propulsione umana del peso di 200 libbre, azionato da pedali simili a quelli delle biciclette. Tale apparecchio, guidato da un maggiore delle forze armate italiane, il 18 marzo del 1937, a Milano, volò per un percorso pari a cinque ottavi di miglio, conquistando in tale modo un record internazionale.
Dal 1937 al 1940, tornato in America, il B. fu a capo del reparto costruzione mezzi aerei della società Budd. All'inizio della seconda guerra mondiale egli costruì un prototipo di elicottero per le industrie Higgins di New Orleans. Visti i buoni risultati, le industrie Higgins decisero di effettuarne la costruzione in serie di cui affidarono la responsabilità al Bossi. Verso il 1950 il B. si trasferì a Belleville e West Orange (N. J.), essendo stata richiesta la sua collaborazione dalla Viking Tool & Machine. In questo periodo il B. cercò di perfezionare i sistemi di rifornimento di combustibile in volo.
Il B. ebbe legami di interessi e di amicizie con numerosi pionieri dell'aviazione, tra cui i fratelli Wright, e fece parte di numerose accademie scientifiche. Nell'ultimo periodo della sua vita, si ritirò, con la moglie Flora Kehrer e il figlio Charles, a Dayton, nell'Ohio, dove morì il 9 genn. 1963 nell'ospedale Miami Valley.
Di lui rimangono appunti e relazioni inediti in cui sono descritte, in modo particolareggiato, le sue invenzioni.
Bibl.: Newark Evening News, 12 genn. 1963, pp. 5-6; documentazioni varie presso il Museo aeronautico Caproni di Taliedo in Roma; ampia documentazione presso il National Air and Space Museum, Smithsonian Institution, Washington, D. C.