Enduring freedom
<indi̯ùëriṅ frìidëm>. – Espressione con la quale sono state indicate diverse missioni militari intraprese dagli statunitensi nel quadro di una vasta campagna contro il terrorismo internazionale. La più nota, e quella che comunemente la locuzione indica, è l'operazione militare avviata dagli Stati Uniti, con l'appoggio delle truppe britanniche, nell'ottobre 2001 in Afghanistan per distruggere i campi di addestramento e le installazioni militari di al-Qā‛ida e catturare Osama bin Laden. Le operazioni militari facevano seguito agli attentati dell'11 settembre alle Twin towers di New York e al Pentagono e al rifiuto del governo dei Talebani di consegnare bin Laden, leader di al-Qā‛ida e presunto responsabile delle stragi, che si riteneva nascosto nel Paese. Alla missione si sono uniti, sia pure a livelli diversi, moltissimi paesi in tutte le aree del mondo tra cui Australia, Canada, Nuova Zelanda, i paesi aderenti al Patto atlantico e anche paesi arabi e musulmani come Giordania, Bahrein, Emirati Uniti e Pakistan. In seguito al voto favorevole espresso il 7 novembre 2001 dal Parlamento, ha partecipato anche un contingente italiano. Dopo il crollo di Kabul le forze armate sotto il comando statunitense sono rimaste sul territorio per garantire la sicurezza del Paese e sono state affiancate da un forza di sicurezza internazionale, l'ISAF (International security assistance force), istituita dalle Nazioni Unite con il compito di assistere le istituzioni politiche provvisorie e di presidiare Kabul e la zona limitrofa. Nel 2003 l'ISAF è passata sotto il comando della Nato e nel 2006 ha assunto ufficialmente il controllo di tutto il territorio. Il ritiro delle truppe straniere dall'Afghanistan è previsto per il 2014.