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ENDIMIONE

di Angelo Taccone - Enciclopedia Italiana (1932)
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ENDIMIONE (Ενδυμίων, Endymion)

Angelo Taccone

Giovane pastore di grande bellezza, di cui la leggenda greca narrava che fosse stato amato dalla Luna (Selene). Questo amore divino per il bel giovanetto, secondo la forma più diffusa della leggenda, era localizzato sul monte Latmo in Caria, a poca distanza da Mileto e da Eraclea; ivi la dea, scesa a comtemplare il giovane dormiente, gli avrebbe dato un eterno sonno per poterlo furtivamente venire a baciare. Ma con E., sia in rapporto con tale lungo sonno, sia indipendentemente da esso, si connettono parecchie altre leggende. Egli, che ora appare quale figlio di Aetlio e di Calice, ora quale figlio dello stesso Zeus, viene da Zeus precipitato nell'Ade perché, ospitato nell'Olimpo, ha osato levare gli occhi su Era. Oppure, ricevuto da Zeus, ne ottiene di poter stabilire egli stesso il momento della propria morte. O anche, ospitato in cielo, ottiene da Zeus, per intercessione di Selene, di poter domandare quel che vuole, ed egli domanda eterno sonno accompagnato con l'immortalità e la giovinezza. Una forma della leggenda racconta come fosse stato E. ad accendersi di Selene, la quale da principio lo avrebbe disprezzato; ma poi, possedendo egli le pecore più bianche, gli avrebbe concesso il suo amore. Curiose alcune spiegazioni razionalistiche degli antichi, secondo una delle quali l'amore di Selene per Endimione significherebbe il contributo che al crescere dell'erba dà la notturna rugiada che si produce per le emanazioni della luna; mentre secondo un'altra E. sarebbe stato un cacciatore che avrebbe cacciato di notte con Selene (ossia al lume della luna) e dormito di giorno, sicché sarebbe passato per colpito da eterno sonno; e una terza infine fa di Endimione il primo meteorologo che avrebbe studiato di notte le fasi della luna.

L'arte antica trattò sovente il mito di E., specie in pitture parietali e in rilievi. Notevole fra questi un rilievo del Museo capitolino in Roma.

Bibl.: L. v. Sybel, in Roscher, Lexikon der griechischen un römischen Mythologie, I, i (1884-86), col. 1246 segg.; E. Bethe, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., I (1893), col. 2557 segg.

Vedi anche
Selene (gr. Σελήνη) Divinità greca, personificazione della Luna. Figlia di Iperione e di Teia, sorella (o moglie, o figlia) di Elio, fu poi identificata con Artemide. Era rappresentata su un carro d’argento tirato da buoi bianchi (o cavalli o cervi). Nell’età ellenistica fu identificata con Ecate e dagli Egizi ... Caritèo Poeta (Barcellona 1450 circa - Napoli 1514); di nome Benedetto Gareth, si fece chiamare il C. - adattamento umanistico del cognome - nella Accademia alfonsina. Venuto dalla Spagna a Napoli, fu protetto, ed ebbe uffici pubblici sino a quello di segretario di stato (1495), dai re aragonesi, cui restò fedele ... Eraclea al Latmo (gr. ῾Ηράκλεια ἡ πρὸς Λάτμῳ) Città della Ionia. STORIA Fece parte della lega delio-attica e più volte fu assalita dai vicini dinasti di Caria. Al 4° sec. a.C. risalgono le mura che circondano ancora la città per oltre 6 km. Entro le mura si conservano il tempio di Atena, il buleuterio, il teatro e altre ...
Tag
  • MUSEO CAPITOLINO
  • GRANDE BELLEZZA
  • OLIMPO
  • MILETO
  • SELENE
Altri risultati per ENDIMIONE
  • Endimione
    Enciclopedia on line
    (gr. ᾿Ενδυμίων) Eroe della mitologia greca; nelle versioni più importanti del suo mito appare amato da Selene (la Luna). Secondo Pausania e Apollodoro era re di Elide; ebbe da Selene 50 figlie; da Zeus ricevette la possibilità di sostituire la morte con un sonno eterno. Il motivo del sonno ricorre ...
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