en-NEFŪD (A. T., 91)
D Nome di regione nell'Arabia. Probabilmente si tratta di nome comune, adoperato come nome regionale, poiché lo ritroviamo a indicare diverse plaghe desertiche dell'Arabia centrale: si ha così il Grande Nefūd, posto a N. del Neǵd, il Piccolo Nefūd, stretta striscia desertica a E. del Neǵd, tra questo e la costa del Golfo Persico (el-Ḥasā), e il Nefūd Dahi, zona desertica interna, compresa fra il massiccio cristallino centrale e la scarpata calcarea del Gebel at-Tuwaiq, nel Neṭ-Ṭuwaiq, nel Neǵd meridionale. Il Grande Nefūd è una zona desertica o steppica pianeggiante, alquanto convessa e declive verso i margini, posta a un'altezza di 700-1100 m. Il Nefūd è limitato a S. dalla duplice catena dello Shammar, a E. dall'et-Teisiyyeh, a N. dal Hagiara e dal wādī es-Sirḥān; a O. dalle ultime pendici del Raha Hauerez. Il sottosuolo della regione è costituito da arenarie: a S. sono le arenarie paleozoicotriassiche, nelle quali il Huber raccolse fossili silurici; a O. e a N. sono arenarie prive di fossili, ma ritenute del Cretacico Inferiore, in quanto formano l'imbasamento degli altipiani calcarei del Cretacico Medio, i quali si estendono ampiamente a N. e a E. del Nefūd. Qualunque sia l'età di queste arenarie, è al loro disfacimento che si deve la formazione del materasso sabbioso che copre il Nefūd. Sono sabbie gialle o rosse, accumulate in dune (falg), che alimentano tuttavia una magra vegetazione, utilizzabile per il pascolo dai beduini.
Allo sbocco meridionale della fossa tettonica del wādī es-Sirḥān è l'oasi di el-Giōf o Giawf, che per la sua posizione al margine del deserto sulla via tra la Siria e il Neǵd, ha importanza notevole come centro agricolo e commerciale (v. arabia).