emoticon
Crasi delle parole inglesi emotional e icon, che indica particolari combinazioni di caratteri utilizzate nei canali di comunicazione testuale (per es., chat, SMS) per integrare tratti comunicativi non verbali. Il diffondersi delle BBS (Bulletin board system, antenate telematiche delle odierne comunità virtuali di Internet) e del Teletext (servizio di messaggistica diffuso attraverso il segnale televisivo), sistemi di comunicazione testuale molto usati tra la fine degli anni Settanta e per gran parte degli anni Ottanta, mette in luce la difficoltà di esprimere con il minor numero di caratteri possibile emozioni e stati d’animo, per es., nel manifestare il sarcasmo o l’ironia insiti in una frase. Secondo una ricerca del febbraio 2002, l’origine delle emoticon e del loro uso sarebbe da attribuire a Scott Fahlman, studioso di scienze informatiche, che, nel settembre 1982, propose, all’interno della BBS della Carnegie Mellon University, di utilizzare le sequenze di caratteri :-) e :-( per disambiguare il contenuto di espressioni umoristiche, al fine di evitare inutili dispute derivanti da fraintendimenti. L’immediatezza e le limitazioni quantitative dei moderni media testuali hanno provocato una veloce diffusione delle emoticon, e l’ampio uso ne ha incrementato varietà e fantasia. L’esigenza di supplire ai linguaggi cinesico ed emozionale ha aggiunto alle due codifiche di base (sorriso e tristezza) una lunga serie di espressioni facciali e posizioni corporee. Espressioni di gioia [ o/ − un uomo con le braccia alzate], di disperazione (:’( − un uomo in lacrime), ma anche sofisticate raffigurazioni [〈3 – un cuore; @> − una rosa] trovano posto nel panorama delle espressioni non verbali trasmissibili testualmente. Le emoticon sono spesso accostate alla smiley face creata da Harvey Ball nel 1963 (una faccina gialla e sorridente, tondeggiante e stilizzata): in molti sistemi di messaggistica (istantanea e non) ogni emoticon è automaticamente rimpiazzata dalla smiley face recante la medesima espressione.
→ Comunicazione e nuove tecnologie